di Arturo Calabrese
Novità importanti all’orizzonte per l’ospedale di Agropoli. Ad annunciarle è il consigliere regionale del Partito Democratico Franco Picarone che annuncia ciò che in molti aspettavano da tempo e che potrebbe essere la svolta per la struttura cittadina.
«Come da impegni assunti in consiglio comunale ad Agropoli (si riferisce al consiglio comunale monotematico del 26 agosto) la Direzione strategica dell’Azienda sanitaria locale è in dirittura d’arrivo sulle procedure di modifica dell’atto aziendale.
Il documento è pronto e in questa settimana o per inizio della prossima si procederà alla delibera di variazione dell’atto aziendale dell’Asl che sarà inoltrata in Regione. Ricordo l’impegno – aggiunge l’esponente dem – di reintrodurre nell’atto il pronto soccorso condizionato al reclutamento degli specialisti necessari, nel frattempo garantendo la necessaria copertura dell’assistenza con i sanitari del punto di primo soccorso. Verificato anche il progetto e le procedure per la camera iperbarica.
A metà novembre gli uffici procederanno alla relativa gara. Siamo andati avanti sugli impegni presi – conclude – grazie al movimento di lotta dell’8 agosto, ai sindaci del territorio e alla Direzione strategica dell’Asl, sempre attenta ad ascoltare le istanze legittime del territorio». Picarone, dunque, tiene fede a quanto detto in quel partecipato consiglio comunale, figlio dell’iniziativa che l’8 agosto, per l’appunto, ha portato in strada migliaia di persone.
Da quel movimento spontaneo di cittadini, non solo agropolesi, ha preso le mosse un comitato di lotta, intitolato proprio “8 agosto”, guidato oggi dall’attivista Gisella Botticchio che è solo la punta, ma con lei ci sono centinaia di cittadini. «Ringrazio Franco Picarone – le sue parole – è una notizia che ci riempie il cuore. Grazie di cuore ancora per essere stati sensibili al movimento dell’8 agosto.
Agropoli ha bisogno del suo pronto soccorso attivo 24 ore su 24 e non di un contentino come fatto da qualcuno negli ultimi mesi».
Da sottolineare il costante impegno dell’attivista per il nosocomio cittadino, un impegno che non si è tramutato in candidatura come invece fatto da altri esponenti politici della città di Agropoli.
Alla luce della notizia interviene anche la Cgil: «Si tratta di un passaggio importante, atteso da anni, che abbiamo richiesto perché rappresenta un segnale concreto verso il ripristino del servizio di emergenza-urgenza e verso il pieno riconoscimento del diritto alla salute per la comunità cilentana – dice il segretario generale della Funzione pubblica Antonio Capezzuto – pur apprezzando questo indirizzo, ribadiamo che saremo vigili affinché l’impegno si traduca rapidamente in fatti concreti, nei tempi più brevi possibili e con atti amministrativi chiari.
È fondamentale che non si tratti di una determinazione legata al clima preelettorale, ma di una scelta strutturale e definitiva che restituisca dignità al presidio ospedaliero, ai cittadini e alle lavoratrici e ai lavoratori che da anni garantiscono, con professionalità e sacrificio, la continuità dell’assistenza.
Fin dall’inizio di questa lunga battaglia per la sanità pubblica abbiamo avuto un ruolo determinante, richiamando con forza l’attenzione sull’alto numero di accessi al punto di primo intervento di Agropoli».
È stata proprio la Cgil, a onor del vero, a parlare con numeri alla mano, dimostrando l’importanza strategica e non solo del nosocomio.






