La cifre lievitano al Teatro Verdi. Ai tre milioni e mezzo per la stagione operistica, vanno aggiunti quelli di Daniel Oren, il direttore artistico del Massimo cittadino. E, visto il compenso, non è una cifra di poco conto, in considerazione che, la prestazione del maestro d’orchestra, viene svolta comunque durante la sola annuale stagione operistica. Per lui, ogni anno, c’è un compenso di 243mila euro e, al momento, ha un contratto, a quanto pare, fino alla scadenza del sindaco. Insomma fino al 2016. L’ultimo compenso ufficiale (pubblicato sul sito web del Comune di Salerno) si riferisce al 2012 ed è analogo anche per gli anni precedenti. Allo stato mancano i dati del 2013 ma tranne esigenze di spendi review, la cifra dovrebbe essere la medesima. D’altronde si trascina dal 2007. Tirando le somme, dunque: tre milioni e mezzo la stagione operistica, più 243mila euro per Daniel Oren. Totale si sfiorano i quattro milioni di euro, se si aggiungono anche le varie ed eventuali tipiche di ogni manifestazione pubblica che si rispetti. Otto miliardi, trasformandola nelle amate lire.
La stagione 2013 è prossima all’apertura (la prima il 16 aprile), ed ecco tutte le cifre: Rigoletto da 500mila euro; Simon Boccanegra da 570mila euro; il Nabucco arriva a 566mila euro; l’Otello supera tutti con 591mila euro mentre per la Boheme solo 272mila euro circa. Ventunomila euro solo per la realizzazione di un sito web mentre occorreranno 30mila euro per la redazione e stampa dei programmi di sala e manifesti a cui si aggiungono 25mila euro di progetto grafico. Un buon compenso anche per il segretario artistico (il maestro Antonio Marzullo) la cui prestazione sarà di 28mila euro circa. Per i concerti, invece: 75mila euro per il duo Violetta Urmana – Nigro della Filarmonica Verdi del direttore Oren; 12mila euro per il quartetto d’archi “Turtle Island String Quartet”; 25mila euro per il duo violino pianoforte Igudesman &Joo; 65mila euro per Noha- Daniel Oren – Sudwest deutsche Philarmonie. Ancora 35mila euro per i solisti Loroque e Decon e 7mila euro per il pianista Paolo Vergari. Ma in sostanza cosa riceve Salerno dalla stagione operistica del Teatro Verdi? A quanto pare nulla. Se si considera anche il limitato pubblico, dovuto tanto alla capienza, quanto all’omologazione di tutte le stagioni operistiche italiane. Basti pensare che a pochi passi c’è il Teatro San Carlo. Per non parlare dei musicisti salernitani. Quasi assenti, seppur il segretario artistico Antonio Marzullo, è salernitano ed è docente del Conservatorio “Martucci”. Per loro, nel loro teatro non c’è spazio, neppure per un saggio di fine anno, sotto il silenzio imbarazzante di uno dei conservatori più importanti d’Italia. Oren è una bacchetta d’oro, ci mancherebbe e sicuramente rilancia il Teatro Verdi sullo scenario nazionale. Ma in considerazione dei prezzi sostenuti dall’amministrazione comunale, non si potrebbe, oltre rilanciare l’immagine del Massimo cittadino anche offrire una occasione ai tanti musicisti di questa terra? O dipende dalle agenzie che propone cantanti e musicisti? E non si scandalizzi De Luca se lo staff del “Rigoletto” ha presentato il conto prima ancora di suonare.
8 aprile 2013