di Erika Noschese
Restituire dignità agli invisibili presenti su tutto il territorio salernitano: è questo in sintesi, l’appello lanciato dal consigliere comunale nonché capogruppo di Moderati per Salerno, Pietro Stasi, che ha scritto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella affinché anche i senza fissa dimora possano essere iscritti all’anagrafe. Stasi, già in passato, ha chiesto all’amministrazione comunale di Salerno di seguire il modello virtuoso del Comune di Mesagne, in provincia di Brindisi, che ha istituito un’area di circolazione convenzionale, territorialmente non esistente, alla quale è stata attribuita la denominazione “Via del Municipio” per permettere ai senza fissa dimora di richiedere l’iscrizione all’ufficio anagrafe, con domicilio proprio presso questa strada fittizia, utile anche per ricevere non la corrispondenza ma anche e soprattutto la tessera sanitaria. “L’iscrizione all’ufficio anagrafe costituisce un diritto soggettivo che il nostro ordinamento riconosce a tutti i cittadini, con l’eccezione degli stranieri non regolarmente soggiornanti”, si legge nella lettera che il consigliere Pietro Stasi ha inviato al presidente della Repubblica chiedendo proprio di dare ai clochard la possibilità di avere una residenza soprattutto per ottenere, come già anticipato, la tessera sanitaria, indispensabile anche solo per fare ricorso alle cure del pronto soccorso. Per Stasi, tra l’altro, gli uffici anagrafe che non riconoscono ai senza fissa dimora la residenza violano il dovere di solidarietà politica, economica e sociale; il diritto all’uguaglianza formale e sostanziale; il diritto al lavoro (senza iscrizione all’anagrafe non è possibile registrarsi presso i centri per l’impiego ndr); la libertà di fissare la propria residenza nel territorio dello Stato; il diritto alla difesa, alla salute, all’assistenza e alla previdenza sociale e il diritto al voto. “Voglio concludere esprimendo il mio apprezzamento per il suo discorso di fine anno, in particolar modo per il riferimento alla coesione sociale – ha scritto ancora il consigliere Stasi – Le chiedo: ci può mai essere coesione sociale quando ci sono cittadini che per lo Stato risultano ‘fantasmi’?”. Una richiesta importante, quella avanzata dal consigliere di Salerno al Capo dello Stato che – se accettata – non solo restituisce dignità ai senza fissa dimora ma renderebbe la città di Salerno un modello di accoglienza, come – in passato – ha già dimostrato di saper essere verso tutti coloro a cui il destino ha giocato un tiro mancino.