Non può definirsi un’associazione a delinquere finalizzata allo spaccio delle sostanze stupefacenti quella costituita da Roberto Esposito e Matteo Coscia. I giudici del Tribunale del Riesame hanno parzialmente ridimensionato il quadro accusatorio disegnato dal sostituto procuratore antimafia Rocco Alfano. E’ stato infatti cassato, in accoglimento del ricorso dei legali difensori, l’aggravante dell’articolo 74. Caduta l’associazione a delinquere i giudici del Tribunale della Libertà hanno rivisitato anche alcune posizioni dei soggetti destinatari della misura cautelare. Nello specifico è stata annullata in toto la misura cautelare nei confronti di Cataldo Esposito che, secondo quanto delineato dall’accusa, era uno dei promotori dell’associazione . Venendo meno il reato associativo decade anche quella che era l’unica accusa nei confronti del “ragioniere” al quale non veniva contestata l’attività di spaccio (articolo 73). Esposito Cataldo, difeso dall’avvocato Agostino Allegro, resta detenuto in carcere per altro ma a breve sarà completamente libero per fine pena. Sono disposti gli arresti domiciliari per Luigi Siniscalchi, resta detenuto per altro, per Mario Viviani e per Alessio De Martino. Nel collegio difensivo, tra gli altri, Bianca De Concilio e Rosario Fiore. Restano ai domiciliari gli altri destinatari di misura cautelare. Tra questi Roberto Esposito che aveva manifestato al fratello Cataldo la volontà di costituire un gruppo per dare nuovo vigore all’attività di spaccio di eroina sul territorio salernitano. In buona sostanza per i giudici del Riesame i componenti del gruppo agivano individualmente e non attraverso una rete associativa organizzata. I fatti risalgono al 2012. Il costituendo sodalizio sarebbe dovuto nascere in seguito ad un accordo tra gli esponenti di spicco di due note famiglie malavitose (entrambi detenuti all’epoca presso la medesima casa circondariale), nello specifico Luigi Del Giorno ed Esposito Cataldo. Viene evidenziato nell’ordinanza che ha disposto l’arresto la particolare rilevanza del ruolo che avrebbe ricoperto Del Giorno, il quale, sulla scorta delle strette amicizie che lo legavano alle famiglie malavitose della piana del Sele e dell’Agro Nocerino Sarnese, avrebbe potuto aprire nuove piste di rifornimento per il traffico illegale di stupefacenti. “L’obiettivo era quello di reinvestire gli introtiti del traffico illecito in attività commerciali lecite per il tramite dei familiari liberi di Esposito Caltaldo”. L’idea era quella di monopolizzare il mercato salernitano con l’obiettivo, come già evidenziato nella conferenza stampa dell’altro ieri, di implementare e riorganizzare il traffico di eroina. L’attuazione del progetto criminoso, come viene evidenziato nell’ordinanza, subisce un rallentamento nell’attuazione del programma criminoso a seguito del tentato omicidio di Eugenio Del Regno (1 ottobre 2012) da parte di Gennaro Caracciolo. L’originario piano trovò nuova linfa in occasione del trasferimento di Catalado Esposito nella casa circondariale di Secondigliano dove stringeva un accordo con Mahadio Ally Said che costituiva la nuova associazione. Successivamente Roberto Esposito incontrò la moglie del tanzaniano. All’incontro partecipavano anche Mario Viviani e Matteo Coscia. Ieri la decisione dei giudici del Riesame che hanno escluso l’ipotesi del reato associativo.
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