E’ stato il giorno della sentenza per il processo di primo grado a carico di Vincenzo Pascali, accusato di falso in perizia per non aver riscontrato la presenza del dna di Danilo Restivo(condannato in via definitiva a 30 anni di reclusione) sul maglione di Elisa Claps, successivamente evidenziata dalla superperizia dei Ris.
Prova, quest’ultima, che dall’accusa è sempre stata considerata “regina” per arrivare a provare la responsabilità del 42enne potentino, autore del delitto della sedicenne potentina uccisa il 12 settembre del 1993 e ritrovata cadavere il 17 marzo del 2010 nel sottotetto della chiesa della Ss Trinità di Potenza. Il tribunale di Salerno si è espresso quest’oggi sulla richiesta di condanna avanzata dal pubblico ministero in una delle scorse udienze infliggendo a Pascali la pena di un anno e sei mesi. Inoltre ha inflitto allo stesso cinque anni di interdizione dai pubblici uffici, un anno e sei mesi di interdizione da professore universitario e ad una provvisionale di 20 mila euro ciascuno per la mamma ed i due fratelli di Elisa Claps.