di Pina Ferro
Per l’omicidio di Mariana Szekeres, la prostituta romena di 19 anni, trovata senza vita, nel 2016, in un terreno incolto tra via San Leonardo e via Dei Carrari, a Salerno, è stato condannato a 18 anni il muratore di Dragonea di Vietri Sul Mare, Carmine Ferrante, 40 anni. La sentenza è stata emessa, nel pomeriggio di ieri, dal giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Salerno Mastrangelo, dinanzi al quale è stato celebrato il rito abbreviato. Nello scorso mese di novembre, il pubblico ministero al termine della requisitoria aveva chiesto la condanna a 20 anni di reclusione. Quella di ieri, per il muratore 40enne di Vietri sul Mare, è la seconda condanna che gli viene inflitta.
Era stato già condannato a 20 anni per l’omicidio di un’altra prostituta: la 37enne bulgara Nikolova Temenuzhka uccisa nella notte tra il 12 e il 13 agosto 2016 a Pagani. Il corpo senza vita della donna bulgara fu trascinato in via Leopardi, alle spalle del cimitero. Per l’omicidio della 19enne Mariana Szekeres ad incastrare Ferrante è stato l’esame del Dna. In particolare, l’analisi dello sperma ritrovato sulla salma della vittima sarebbe risultato compatibile con il dna del muratore vietrese. Il corpo della giovane Mariana Szekeres fu ritrovato in una zona abbandonata nella zona industriale di Salerno, due settimane dopo essere stata brutalmente uccisa. Il corpo era in avanzato stato di decomposizione. Mariana era scomparsa a seguito dell’avvicinamento di un uomo che, con la sua autovettura, l’aveva prima avvicinata e poi fatto salire a bordo. A dare per prima l’allarme furono due donne che avevano dichiarato di aver visto quell’uomo che tratteneva la ragazza contro la sua volontà. L’esame entomologico (necessario per stabilire il periodo esatto del decesso) svolto a seguito del ritrovamento del cadavere, confermò l’ipotesi che Mariana sarebbe stata uccisa il 30 aprile 2016, due settimane prima che il cadavere fosse ritrovato e nel giorno stesso in cui avrebbe avuto con Ferrante il suo ultimo rapporto sessuale. Ora si attendono le motivazioni della sentenza, successivamente l’avvocato Agostino De Caro difensore di Ferrante valuterà un eventuale ricorso in appello.