Di Antonio Manzo
Disastro ambientale, il tritolo sulla falesia con un appalto di somma urgenza, senza gara. Le associazioni ambientali in campo oggi al tribunale di Vallo della Lucania: chiedono un processo serio che vada a fondo nella storia di una devastazione della natura in una zona protetta. Sarà il presidente del Tribunale di Vallo della Lucania, Vincenzo Pellegrino, a guidare l’udienza prevista per oggi, tranne eventuali rinvii che potrebbero nascere da ulteriori approfondimenti investigativi della Procura. La Fondazione Angelo Vassallo accoglie con attenzione l’inizio del processo contro il sindaco di Camerota, Mario Peppe Scarpitta, accusato di aver distrutto con il tritolo un tratto di falesia nel Parco Nazionale del Cilento. Il sindaco imputato potrebbe avvalersi delle testimonianze del responsabile ufficio tecnico comunale Pasquale Leone che è stato anche responsabile unico del progetto tritolo falesia e responsabile del progetto per il risanamento idrogeologico finanziato dal Pnrr, la responsabile settore paesaggio del comune Teresa Felicino l’impresa esecutrice Generali di Sant’Angelo, del dottor Maurizio Castiello rappresentante della ditta Fea che ha utilizzato ben 70 tonnellate di tritolo. Ognuno di loro potrebbe garantire ai magistrati un quadro della devastazione ambientale compresi i costruttori Santangelo e Di Muro che provvedettero perfino a trasportare i massi al porto di Santa Marina. Le loro testimonianza se ammesse dal giudice potrebbero sostenere la difesa dell’imputato sindaco Mario Peppe Scarpitta. La Fondazione Angelo Vassallo accoglie con attenzione l’inizio del processo contro il sindaco di Camerota, Mario Peppe Scarpitta, accusato di aver distrutto con il tritolo un tratto di falesia nel Parco Nazionale del Cilento. “Abbiamo denunciato questa vicenda due anni fa: una falesia che era paesaggio, memoria e patrimonio, cancellata in nome di una presunta “somma urgenza”. dice Dario Vassallo. A seguito della denuncia, il presidente della Fondazione, Dario Vassallo, ha ricevuto minacce di morte. Una recitava: “Ti facciamo saltare con il tritolo.” Accanto a lui in udienza ci sarà Italia Nostra che denunciò l’inizio dei lavori, Legambiente e associazioni locali intenzionate ad avere giustizia oltre il Parco Nazionale del Cilento beffato con una conferenza di servizi truccata sull’argomento falesia-tritolo. L’associazione ” Per un Comune migliore” dichiara “Ora finalmente siamo alla resa dei conti: oggi si celebrerà la prima Udienza che sarà tenuta dal presidente Pellegrino, e si terrà nonostante che gli atti posti in essere dalla Procura – dice il responsabile dell’associazione – potrebbero preludere ad una sentenza sanzionatoria e clemente. Ora la Procura pare che abbia finalmente capito che a Camerota non tutto vada nel rispetto delle leggi, anzi al contrario, nel disprezzo di tutte le leggi, con l’ultimo atto investigativo e il sequestro di un albergo e centro congressi abusivo. La Falesia ne è stata un esempio ben prima della repressione dell’abusivismo edilizio diffuso a Camerota . Onde evitare il disastro ambientale la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio di Salerno e l’ente parco nazionale del Cilento chiesero al Comune di Camerota chiarimenti urgenti sui lavori. Ma ora la Soprintendenza di Salerno, assente nel processo falesia, ritenne che l’invocata “somma urgenza”, non era neanche lontanamente ravvisabile nelle circostanze rappresentate e non avrebbe in nessun modo potuto consentire l’inizio dei lavori in difetto di autorizzazione paesaggistica. Non era neppure legittima la prosecuzione dei lavori tanto da disporre l’immediata sospensione delle attività iniziate senza autorizzazione e pareri di enti sovracomunali. Ora laddove fu distrutta la falesia è stata creata un’area parcheggio a servizio di un lido privato che, secondo l’amministrazione potrebbe essere intitolato proprio alla bellezza della falesia o, con tute le autorizzazioni del caso, a un deputato cilentano vivente particolarmente attivo per le fortune del territorio.





