La nuova sede di Villa del Sole a pochi metri dalle fonderie Pisano, zona con un elevato tasso di inquinamento, per ammissione dello stesso presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. A chiedere spiegazioni alla dirigenza Neuromed, le associazioni “Salute e Vita” e “Medicina Democratica” che hanno chiesto un incontro prima dell’inaugurazione che avverrà questo pomeriggio incuranti del pericolo che circonda l’area. Le associazioni hanno infatti espresso le loro perplessità relativamente al sito da loro individuato, tenuto conto che, quella che viene definita nella loro nota “una progettazione degli spazi architettonici in chiave moderna, che crea ambienti familiari e ospitali per le persone che necessitano delle nostre cure (…) una struttura accogliente e confortevole”, si troverà a pochi metri di distanza dalle Fonderie Pisano. «Abbiamo tentato di spiegare il profondo disagio che vive quotidianamente chi, in particolar modo, abita o svolge un lavoro nelle immediate vicinanze di questa vetusta ed obsoleta fabbrica, non soltanto a causa di odori molesti, ma di emissioni insalubri, cariche di metalli pesanti, dannose per la salute e di certo non adatte a chi si trova ricoverato in una casa di cura, ma ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta – ha dichiarato Lorenzo Forte – Ci chiediamo pertanto come la clinica potrà accogliere pazienti che, da questa imminente primavera, respireranno la nostra stessa aria, quell’inconfondibile puzza acre e soffocante che avvolge queste aree incidendo in maniera pesantissima sulle normali attività quotidiane, in una struttura sanitaria che sorge accanto, citando Vincenzo De Luca, ad una fonderia che “inquina e non fa nulla per evitare l’inquinamento». Nella richiesta inviata alla dirigenza, infatti, il comitato Salute e Vita e l’associazione Medicina Democratica si dicono «perplessi rispetto alla scelta del sito da voi individuato, tenuto conto che, l’amministrazione Comunale e la Regione Campania, non hanno provveduto ad applicare il Puc in vigore dal 2006, permettendo, a tutt’oggi alle Fonderie Pisano, di continuare a produrre nel territorio da voi indicato». Di fatti, le fonderie Pisano si trovano a pochi metri di distanza dalla clinica del Sole, nel pieno centro abitato a Salerno. «Sono un impianto realizzato negli anni Sessanta, dichiarato incompatibile con il contesto urbano nel quale è inserito fin dal 2006 dallo stesso Piano Urbanistico Comunale di Salerno – ha poi aggiunto Forte – I danni ambientali e alla salute provocati da questo stabilimento, in tutti questi anni, sono ormai oggettivamente provati da studi scientifici, nonché da numerosi processi penali che, a partire dal 2004, hanno visto la proprietà Pisano patteggiare o ricevere condanne per capi d’imputazione gravissimi, quali scarico di agenti cancerogeni e metalli pesanti nell’acqua, nel terreno e nell’aria senza autorizzazione. Le polveri nere metalliche continuano a depositarsi su tutte le aree limitrofe alle fonderie, l’inconfondibile puzza acre e soffocante avvolge queste aree incidendo in maniera pesantissima sulle normali attività quotidiane. È difficile spiegare in poche righe il disagio che si vive quotidianamente, in particolar modo nelle immediate vicinanze della Fonderia, proprio dove dovrebbe sorgere la vostra clinica. Ebbene, i vostri pazienti respirerebbero quella stessa aria. Non si tratta solo di odori molesti, ma di emissioni insalubri, dannose per la salute, e di certo non adatte a chi si trova ricoverato in una casa di cura». Di fatti, nell’area interessata dalle emissioni della Fonderia, si riscontra un’incidenza anomala di tumori (alcuni definiti rari) e di malattie respiratorie. Lo studio Spes disposto dalla Regione Campania per valutare lo stato di salute della popolazione di tutta la Regione Campania, ha certificato un vero e proprio disastro ambientale. Infatti, nel sangue dei residenti nelle immediate vicinanze della Fonderia, e cioè nei clusters 1 e 2, denominati “Valle dell’Irno” (cerchi concentrici con raggio fino a 3 km partendo dal camino principale delle fonderie), i valori di cadmio, mercurio e diossine sono cinque volte maggiori alla media di tutti gli abitanti della regione Campania. Inoltre, è tutt’ora in corso un procedimento penale per stabilire la correlazione tra l’attività della fonderia e l’incidenza di malattie neoplastiche e respiratorie.
«Su questo tema, lo studio epidemiologico condotto dai Consulenti Tecnici d’Ufficio Professori Biggeri e Forestieri, già Ctu della procura di Taranto per l’Ilva, parla chiaro: c’è nesso tra le emissioni della fonderia Pisano e le patologie trovate in eccesso sul territorio. Si può affermare su solide basi scientifiche che una serie di gravi patologie sono riconducibili alla combustione di metalli delle Fonderie Pisano, escludendo in maniera chiara le altre potenziali fonti inquinanti, quali cave ed autostrada, in quanto queste ultime creerebbero inquinanti che provocherebbero patologie differenti da quelle riscontrate in eccesso – hanno aggiunto – Ci sembra evidente che, il quadro che emerge da quanto sopra riportato, seppure in estrema sintesi, sia allarmante». Da qui la richiesta di un incontro urgente.