di Andrea Pellegrino
L’obiettivo dovrebbe essere questo: disciogliere il nucleo cittadino di protezione civile e confluire tutti nell’associazione “L’abbraccio”. Ad accendere la miccia sarebbe stato il cambio della serratura avvenuto alla porta dei locali di via Dei Carrari. Cambio che sarebbe avvenuto ad opera della Regione Campania, ed in particolare del settore demanio, che avrebbe ripreso nella sua disponibilità l’immobile concesso circa dieci anni fa (per un solo anno) in comodato d’uso al Comune di Salerno. Da allora, di proroga in proroga, lo stabile sarebbe rimasto in forza al nucleo di protezione civile fino a qualche giorno fa quando le cose sono cambiate. Al Comune però sull’argomento le bocche sono cucite. Segno che qualcosa bolle in pentola e che per ora intorno al destino del nucleo regna solo caos. Per oggi pomeriggio Giovanni Zevolino, coordinatore del gruppo, ha convocato una riunione. Probabilmente, con tanto di divisa istituzionale, li vorrà tutti davanti ai locali blindati, senza utilizzare, dunque, i locali comunali (zona Forte La Carnale) messi a disposizione proprio alle protezione civile dal settore politiche sociali. All’ordine del giorno ci dovrebbe essere proprio la drastica decisione di scioglimento del nucleo. Una scelta compromessa, secondo indiscrezioni, dall’amarezza di alcuni volontari rispetto alle ultime vicende. In precedenza quel nucleo aveva avvisato il Comune di Salerno che non avrebbe preso parte a nessuna manifestazione pubblica (compreso l’evento Luci d’Artista) se non strettamente collegata ai propri compiti. Ed in più occasioni aveva evidenziato l’assenza di fondi e di mezzi per sopperire alle più semplici attività. Fin qui la storia del nucleo di protezione civile che oggi probabilmente stabilirà la sua nuova linea da seguire. All’orizzonte però pare che un porto sicuro sia stato già individuato. E ieri una manifestazione pubblica avrebbe saldato il rapporto di collaborazione con l’Abbraccio. Il tutto nascerebbe dagli sbarchi di migranti. L’Abbraccio, in pratica, avrebbe preso il posto dell’Humanitas di Schiavone nella fornitura dei pasti. Fornitura che durante l’ultimo sbarco sarebbe avvenuta anche attraverso l’opera dei volontari del nucleo. In mezzo ci sarebbe Rosario Caliulo che dirige il settore politiche sociali, nel mentre quello della protezione civile è però affidato a Luca Caselli. Insomma, una bella matassa da sbrogliare ma in sintesi se l’attuale nucleo dovesse trasferirsi altrove il Comune potrebbe affidare tutto al comando di polizia locale e partire da zero.