Non dimenticare: A teatro con Megghy - Le Cronache
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Non dimenticare: A teatro con Megghy

Non dimenticare: A teatro con Megghy

di Enzo Colabene

Per te… Margherita. Tre anni dopo nulla è cambiato, immutato il ricordo di chi non c’è più, sempre vivo il desiderio di sostenere la ricerca con l’unica “arma” in possesso di chi ha scelto di cibarsi di arte, palcoscenico, spettacolo. Tutto pronto dunque per l’appuntamento che unisce Enzo Colabene memoria, teatro e solidarietà. Sabato 15 dicembre torna “A teatro con Meggy”, l’happening natalizio messo in piedi dalla Compagnia dell’Arte per ricordare la loro “compagna di squadra”, Margherita Castaldi, giovane attrice salernitana scomparsa due anni fa stroncata dalla leucemia. Il mese scorso avrebbe compiuto appena 30 anni. Tutti i proventi della serata realizzata con il sostegno del Teatro delle Arti, il Professional Ballett di Pina Testa, la Bottega San Lazzaro e Massimo Pinto likeyou Agency saranno devoluti all’Ail Salerno. “Aiutaci ad aiutare”, ecco lo slogan adottato fin dall’esordio per dare il via a questa meravigliosa iniziativa che rende il pubblico protagonista anche di un gesto magico. L’idea nasce come un omaggio a Megghy, e al suo percorso di vita troppo breve che ha scatenato dolore, rabbia, ma lasciato anche tanto amore. Con questo spirito, per il terzo anno consecutivo, torna l’appuntamento con la solidarietà. Con il ricordo nel cuore sempre presente ed in collaborazione con tutti i suoi partner, la Compagnia lancia nuovamente la sua grande sfida, raggiungere e anzi superare il ricavato degli scorsi anni (incassati e devoluti in due anni all’Ail Salerno oltre 13mila euro). Per l’occasione verrà replicato in esclusiva il grande successo dello scorso anno che ha emozionato oltre 3000 persone: “Il miracolo di Notre Dame”. Il regista Antonello Ronga ha voluto utilizzare e rileggere “la trama del gobbo” per analizzare l’essere umano e il suo rapporto con l’odio o con l’amore.

LO SPETTACOLO. “Perché un uomo odia, perché un mostro ama”… Grande quesito che si perde nella notte dei tempi e a cui ancora non si è riusciti a dare una risposta. Questo il sottile fil-rouge che unisce tutti i personaggi della messa in scena: il loro modo di reagire all’essere reietti, abbandonati, dimenticati. Soli ma armati della forza e della volontà di reagire e affrontare le avversità della vita, pronti a guardare sorgere il sole di un nuovo giorno sulle guglie svettanti di Notre Dame che dall’alto guarda e tace. Cuore dello spettacolo è infatti proprio la maestosa cattedrale che già Hugo, nel romanzo, indicava come un essere vivente dotato di una propria coscienza – rifulgente di luce, di colori e di speranza (come nella canzone di Esmeralda). Il risultato è una storia dipinta con una tavolozza di colori schiariti e sgombra dalle ombre gotiche che aleggiano invece nel romanzo. Quasimodo è fin da subito sensibile, assetato di contatto umano e ben disposto verso il prossimo, desideroso di dare, di ricevere e con lo spirito rivolto alla speranza. Una commovente favola capace di emozionare grandi e piccini raccontando un “miracolo” d’amore: quello che nasce dall’unione di ciò che solo apparentemente era inconciliabile, lontano per forma, lingua, provenienza sociale. Perché per quanto possa essere diverso il colore della nostra pelle, sarà sempre lo stesso unico sole a scaldarcela.

INFO UTILI. Per Megghy, per l’Ail è scattata la corsa al biglietto. Il prezzo del singolo tagliando è di 15 euro. Telefono: 089 221807 – 320 2659282 www.teatrodellearti.com.