NOCERA SUPERIORE. Villa Albani, è l’ora delle scelte obbligate per l’amministrazione comunale. A deciderlo è stato il Tar di Salerno, con una sentenza che, da diverse notti, non fa dormire sonni tranquilli a più di qualcuno. Adesso al Comune di Nocera Superiore restano solo 30 giorni per evitare l’arrivo del commissario ad acta, ed assumere determinazioni in merito alla compatibilità urbanistica del complesso turistico che sorge nella popolosa frazione Pecorari di Nocera Superiore. Ma andiamo con ordine, perché la vicenda ha uno strascico decisamente lungo. Tutto nasce da una variante urbanistica, figlia di una conferenza dei servizi, con la quale fu consentito alla società “Albani Service S.r.l.” di Nocera Superiore di realizzare il complesso residenziale ad uso turistico. In seguito ad un’impugnativa, nel 2010 fu il tribunale amministrativo salernitano, con la sentenza 10166 ad annullare la variante urbanistica rilasciata alla società Albani. Sta di fatto che, fino ad ora, nonostante siano trascorsi oltre cinque anni il Comune di Nocera Superiore non si è determinato e la società continua ad essere in bilico. A riaccendere la questione è stato uno dei confinanti della struttura, che si è rivolta all’avvocato Alfonso Esposito. Prima di arrivare al Tar, il legale aveva inviato all’Ente cittadino una diffida, affinchè si esprimesse sulla sentenza del 2010. Tuttavia, il comune di Nocera Superiore non ha mai assunto posizione prima del 6 giugno scorso, quando con il provvedimento numero 367 ha ordinato le demolizione delle opere autorizzate con la variante in ampliamento annullata proprio con la sentenza 10166 del 2010. A prescindere dal solo aspetto urbanistico, l’avvocato Esposito ha puntato l’attenzione anche sul profilo commerciale, ritenendo che se un immobile risulta oggetto di ordine di demolizione non può ospitare al suo interno un’attività produttiva: nel caso specifico una parte del complesso turistico. Ed il Tar di Salerno, condividendo questa posizione, ha assegnato 30 giorni al Comune di Nocera Superiore per l’avvio dell’iter di revisione dell’autorizzazione commerciale. In mancanza di determinazioni alla scadenza designata, arriverà il Prefetto, o un funzionario in sua vece, ad agire per conto dell’amministrazione, guidata dal sindaco Giovanni Maria Cuofano. Un nuovo grattacapo che sta accendendo una polemica sull’urbanistica che, di recente, è stata al centro di numerose polemiche per scelte locali sconfessate dalla giustizia amministrativa.
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