Nocera. Rapine a luci rosse, in tre alla sbarra - Le Cronache Provincia
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Nocera. Rapine a luci rosse, in tre alla sbarra

Nocera. Rapine a luci rosse, in tre alla sbarra

Nocera Inferiore. A poco più di due mesi dal blitz che portò in carcere e ai domiciliari tre responsabili accusati di ricatti, rapina e pestaggio arriva il decreto di citazione diretto con rito immediato da parte della procura di Nocera Inferiore. La donna, Giovanna Senatore, avrebbe adescato su alcuni siti di incontri uomini per un rapporto sessuale ma quando le vittime arrivavano all’appuntamento (spesso in luoghi isolati) sbucavano i complici Luca Lisi e Raffaele Maiuolo che, armati di pistola, li rapinavano di soldi, oro, auto e telefonini cellulari. E in un caso un uomo che si era opposto alle richieste fu trascinato con la forza in un locale a Castel san Giorgio e sotto minaccia di un coltello alla gola fu spogliato di tutti i suoi averi. Quattro i casi contestati a Castel San Giorgio, Nocera Superiore e a Nocera Inferiore: i carabinieri del reparto territoriale agli ordini del colonnello Gianfranco Albanese a novembre scorso avevano posto la parola fine arrestando i tre. Rispondono di rapina pluriaggravata e lesioni personali aggravate, nonché di estorsione tentata, violenza privata, furto in abitazione. Secondo gli elementi acquisiti dai militari dell’Arma delle varie Stazioni dell’Agro nocerino, sono emersi 4 episodi commessi tra le due Nocera e Castel San Giorgio, nei quali gli indagati avevano perpetrato i reati attraverso un consolidato modus operandi: la donna, in particolare, adescava online le vittime, proponendo appuntamenti a sfondo sessuale in diverse località dell’Agro nocerino. Ma all’appuntamento secondo la pubblica accusa si presentava con Lisi e Maiuolo che, anche facendo impiego di armi, mettevano a segno le rapine in danno degli uomini caduti nella trappola. In una occasione, in particolare, un uomo è stato coattivamente condotta in uno scantinato nel territorio di Castel San Giorgio e minacciato di morte con l’impiego di un coltello affinché consegnasse quanto in suo possesso. Attraverso messaggi e raccomandazioni, le persone offese concordavano orario e luogo per una notte di piacere. Gli incontri avvenivano quasi sempre in strada, in luoghi appartati e lontano da occhi indiscreti. Alla prima denuncia per rapina, infatti, i carabinieri raccolsero ulteriori segnalazioni, racconti, dettagli e descrizioni, che avevano spinto la procura ad unire tutti i procedimenti, per identificare quella che risultava essere sempre la stessa banda. Ora il giudizio immediato presentato dalla procura nocerina per i tre imputati che avranno facoltà di scegliere un rito alternativo (abbreviato o patteggiamento) in Tribunale a Nocera Inferiore.

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