
E’iniziata e subito rinviata ad aprile, al tribunale di Roma, l’udienza preliminare del procedimento aperto nei confronti del collezionista di Nocera Inferiore Marcello Santelia, 77 anni, accusato di detenzione di opere contraffatte e ricettazione di opere d’arte in relazione a 51 quadri di Picasso che per la Procura sarebbero dei falsi. L’udienza preliminare era iniziata nello scorso mese di aprile, ed oggi i periti nominati dal gup di Roma Francesco Patrone dovevano rendere note le loro decisioni sull’autenticità delle opere di Picasso che i carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale sequestrarono al collezionista nel gennaio 2018 a Salerno; l’udienza è stata però rinviata causa impedimento dell’imputato. Il giudice per l’udienza preliminare aveva nominato nel luglio scorso un collegio composto da quattro periti, un’esperta storica e tre grafologi, mentre da parte sua, Santelia, assistito dagli avvocati Salvatore Nocera e Giuseppe Spagnolo, e la cui collezione è curata dal maestro ceramista Lucio Ronca, ha nominato due propri consulenti, ovvero Stefano Liberati (presidente Unione Europea Esperti opere d’arte) e il grafologo Alberto Bravo. I fatti sono venuti alla luce alla fine del 2017, perché il collezionista salernitano voleva vendere un quadro a Dubai, e per esportarlo chiese l’autorizzazione al Ministero della Cultura, che a sua volta richiese un parere circa la genuinità dell’opera alla Fondazione Picasso, secondo cui però il quadro era una falso, con firma aprocrifa del grande pittore. Sono così arrivati i carabinieri, che hanno trovato una vera e propria collezione a casa di Santelia, e l’hanno sequestrata. Il pubblico ministero capitolino Santina Lionetti ha chiesto nell’aprile scorso il rinvio a giudizio di Santelia, ma il gup prima di pronunciarsi, viste anche le consulenze tecniche depositate dalla parti durante l’udienza, giunte ovviamente a conclusioni opposte, ha deciso di risolvere la questione con un perizia super partes, sollecitata anche dalla difesa di Santelia.