Alla Salernitana i nervi sono a fior di pelle. Sarà lo stress accumulato in una stagione comunque difficile al di là del primato, sarà perchè ieri l’allenamento mattutino ha sforato ed è finito all’ora di pranzo, sarà perchè qualcuno sente avvicinarsi il momento della discussione del rinnovo contrattuale o semplicemente sarà perchè ieri qualcuno aveva la luna storta. Sta di fatto che ieri, prima con il battibecco tra Guazzo e Zampa e poi con la sfuriata di Mancini, la squadra granata non ha dato un bel segnale. Questo però non vuol dire che la Salernitana è destinata a perdere il campionato, oppure che i quattro punti nelle ultime cinque giornate siano la conseguenza di problemi di spogliatoio. Anzi, la storia del calcio insegna che tanti successi di squadra sono stati costruiti su colossali litigi. Basti pensare alla Lazio scudettata del 1973/74 nonostante uno spogliatoio diviso in due clan. Senza voler scomodare sir Alex Ferguson ed il suo celebre lancio dello scarpino all’indirizzo di Beckham oppure la celebre baruffa tra Marcello Lippi e Bobo Vieri ai tempi della Juventus tritatutto. E poi capita ovunque di litigare per futilità di carattere lavorativo. Nel calcio, sia che succeda sul campo d’allenamento della Salernitana o negli spogliatoi dell’Inter tra Stramaccioni e Cassano, come nella vita normale in un ufficio pubblico o anche in fabbrica, tra colleghi. Non è quindi un dramma se Guazzo e Zampa ieri si sono mandati a quel paese per un rude intervento del centrocampista sull’attaccante che ha poi lasciato anzitempo l’allenamento, oppure se Mancini ha contestato platealmente la direzione arbitrale di Perrone della sgambata in famiglia. Lo stesso allenatore negli spogliatoi si è poi abbracciato con il centrocampista, chiudendo di fatto l’incidente diplomatico. Gli stessi dirigenti di campo, ovvero Susini e Mariotto, sono propensi alla linea morbida nei confronti dei calciatori protagonisti di questi spiacevoli episodi. La notizia è però giunta all’orecchio di Lotito che ha chiesto precise spiegazioni a chi era presente. E si sa che queste cose ad uno come lui non piacciono assolutamente. Il patron naturalmente vuol vederci chiaro anche perchè ai suoi calciatori non ha mai fatto mancare nulla in questa stagione. E così non sono da escludere provvedimenti da parte della società nei confronti dei protagonisti degli episodi di ieri mattina. Ma questo fa parte del gioco, come i gol, le parate e gli spogliatoi bollenti. Perchè il calcio, in fondo, è ancora un gioco. O no?
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