Nello Salza tradito dal flicorno soprano - Le Cronache
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Nello Salza tradito dal flicorno soprano

Nello Salza tradito dal flicorno soprano

Tanto caldo sotto i riflettori del teatro Verdi per la tromba di Sutri, ospite dell’annuale concerto di beneficenza dei circoli Rotary di Salerno, lo strumento disgraziatamente si è inceppato, nel corso di un concerto che ha visto il solista molto controllato e contenuto.Lacrime per Gaetano Pastore che ha parlato e ringraziato il pubblico per il contributo offerto alla causa Ucraina

 

di Olga Chieffi

Calde lacrime sono scorse sul viso del Formatore Distrettuale del Rotary Gaetano Pastore, il quale nella serata del 7 giugno, sul palcoscenico del teatro Verdi, ha avuto il compito di ringraziare il numerosissimo pubblico intervenuto al concerto annuale, promosso dal sodalizio, quest’anno in favore dei profughi ucraini . I palchi e la platea affollati sono un inarrivabile colpo d’occhio per tutti, dopo due anni di fermo, anche per i rappresentanti dei vari distretti Rotary che nel 2019 organizzarono un’altra splendida serata, ospitando il Trio di Monaco formato da eccellenze assolute quali il cornista Alessio Allegrini, il pianista Oliver Kern e il violinista Francesco Manara, mentre quest’anno strambata verso le colonne sonore di Ennio Morricone, il quale fu proprio nel nostro massimo, per ricevere il Premio Luigi Francavilla e dirigere la performance della Roma Sinfonietta, che propose il famoso concerto per tromba, percussioni e archi Ut. E si perché in primo luogo Ennio Morricone è stato un trombettista, e il suo strumento è protagonista di tanta sua musica, poi allievo di Goffredo Petrassi, si divise sin dall’inizio tra una libera adesione al serialismo e la musica extra-colta. Quest’anno i Rotary salernitani, che si sono ritrovati tutti sul palcoscenico, unitamente alle autorità, a cominciare dal “Distretto Rotary 2101”, diretto dal Governatore Costantino Astarita, che ha organizzato la serata, unitamente ai Club Rotary di Salerno presieduti da, Maria Rosaria Lombardi, (Rotary Salerno), Marilena Montera (Rotary Club Salerno Est), Antonella Cocurullo (Rotary Club Salerno Nord dei Due Principati), Vincenzo Abate (Rotary Club Salerno Duomo), Raffaele Napoli (Rotary Club Salerno Picentia) i quali, insieme al Vescovo di Salerno, Monsignor Andrea Bellandi, il Prefetto di Salerno Francesco Russo, l’architetto Rosa D’Eliseo Comandante dei Vigili Del Fuoco di Salerno, nonché Federico Cono della Banca Monte Pruno, si sono interfacciati direttamente alla popolazione ucraina tramite il Governatore del Distretto Rotary 2232 dell’Ucraina  Volodymyr Bondarenko, che collegato su piattaforma Zoom, grazie al dottor Dino Bruno, Past President del “Rotary Club Salerno Est”, e alla traduzione simultanea della dottoressa Rita Martinova, ha indicato cosa inviare lì, in quelle terre, per “cambiare vite”, hanno voluto rendere omaggio ad Ennio Morricone, ospitando l’ultima delle sue fidate trombe, Nello Salza, che ha eseguito il solo dell’ ultima colonna sonora da lui composta Hateful Eight che gli è valso l’Oscar. Nello Salza dopo aver fatto sciorinare, al presentatore, l’inappuntabile Aniello Palumbo, quale preludio di parole il suo infinito curriculum vitae, che lo ha salutato protagonista in ogni dove, ma anche qui quale prima tromba della Orchestra Filarmonica “G.Verdi” (indimenticabile la sua partecipazione ad un Nabucco), ha principiato il concerto con il tema di Mission, quel Gabriel’s oboe in cui si esprime la resurrezione di speranza e gioia e l’inversione del tempo che è alla base di questa pagina. Un brano che ha la capacità di entrare, e soprattutto rimanere, nel cuore di chi ascolta. E questo “rimanere” è sempre la spia di un compositore che scava nel profondo, e deposita nei nostri ricordi note, accordi ed effetti che resistono al tempo, con l’ampiezza della sua linea melodica, il colore delle armonie e uno sviluppo che può richiamare alla memoria certa produzione romantica del secondo Ottocento. Le musiche da cinema di Ennio Morricone sono una miniera inesauribile, un tesoro di fantasie del pensiero associate a immagini di ogni genere, e sono anche oltremodo versatili, disponibili a essere trattate, ritrattate, riscoperte. Tutti avranno ascoltato nella propria vita un “Tribute to Ennio Morricone”: dietro quelle colonne sonore sonore che tutti conosciamo, fischiamo, canticchiamo e che vengono eseguite da qualsivoglia formazione, ragazzini, bande, orchestre giovanili, concerti da camera, grandi arene, c’è l’uso elegante di tecniche modernissime, come il serialismo e la musica concreta, combinate con elementi di popular music, influssi folk, canti celtici, canto gregoriano, trombe mariachi e un complesso di esecutori della taglia di un’orchestra sinfonica. In “Il buono, il brutto, il cattivo”, Morricone usa una melodia convenzionale, suonata da una chitarra elettrica, un’ocarina, e un’armonica, accanto a strumentazioni di tipo ancora meno convenzionale che includono il fischio, jodel, grugniti, vocalizzazioni talvolta irriconoscibili come umane, schiocchi di frusta e fucilate. Morricone ha voltato le spalle alle convenzioni hollywoodiane per il western e alla loro enfatizzazione dei profili melodici e dei caratteri armonici propri delle canzoni tradizionali e dell’inedia, e, così, ha definito un nuovo modello di riferimento per la colonna sonora di questo genere. La musica di Morricone è simbolo di esaltazione di tracce melodiche spesso fortemente emozionali, in una trama di armonie intelligenti. Tanti gli insegnamenti ricevuti da parte nostra dall’ Ennio compositore: due su tutti: “La musica è esclusiva passione” e “Se nella partitura vedi una vigna non è bene”, per sottolineare che la musica deve essere semplice e deve respirare, lasciando trasparire ogni nota. Quindi, non complessità come ha affermato il nostro Nello Salza al pubblico del Verdi, ma assoluta trasparenza e ricerca di una cellula che possa giungere vincitrice fino alla fine dei tempi. Per suonare la musica di Ennio Morricone ci vuole bel suono, non sempre, però. Nello Salza ha scelto di suonare con tantissimo reverbero, peccato, non abbiamo potuto apprezzare al massimo le sue limpide sonorità, eravamo in un teatro quasi perfetto acusticamente, non certo in piazza. Così, lo abbiamo scoperto anche splendido fischiatore nel “Pugno di dollari”, prima di impugnare la tromba, che ha mantenuto stranamente contenutissima, una tromba che Ennio, volle però da Michele Lacerenza, intrisa di polvere, lacrime, sudore, di afrore di carogna, che non abbiamo, purtroppo, avvertito al Verdi. Poi, una scaletta, che è passata dalla spiegazione dell’ ostinato, a “Metti una sera a cena” e “Il Clan dei Siciliani” ( brani perfettamente eseguiti), sino a “La Califfa”, ad “Indagine di un cittadino al di sopra di ogni sospetto”,  per chiudere con la “Leggenda del pianista sull’Oceano” e “C’era una volta il West”, che ci ha portato ai bis: un omaggio a Pier Paolo Pasolini, con “Uccellacci, Uccellini” e il tema di “Legami” di Almodovar fino all’augurio di pace di “What a Wonderful World”,  di Thiele, eseguito unicamente col flicorno soprano in Si bemolle. Uno strumento, questo, che spesso si ritiene più agevole e confortevole da suonare, dalla voce calda e avvolgente e che, invece, ha tradito il trombettista di Sutri proprio in Nuovo Cinema Paradiso: con il caldo i pistoni si sono “legati” e la stecca è venuta proprio sul palco salernitano, un po’ di sfortuna, un po’ di nervosismo, qualche passaggio non limpidissimo, non solo della tromba, ma anche da parte del tastierista Vincenzo Romano, che ha accompagnato, insieme al bassista David Medina e al batterista Gianfranco Romano, il solista per l’intera performance tra parole e musica. Applausi dal pubblico e soprattutto per un pubblico, che vuole la vita e la pace.