Nella Valle dell’Irno nasce un Centro doc per l’Autismo - Le Cronache Provincia
Provincia Mercato San Severino

Nella Valle dell’Irno nasce un Centro doc per l’Autismo

Nella Valle dell’Irno nasce un Centro doc per l’Autismo

di Salvatore Marrazzo

 

Finalmente. Finalmente è restituito alla Città di Mercato S. Severino e alla sua destinazione originaria l’ex mattatoio, Centro Polifunzionale Gerardo Pisani. Dopo quasi due legislature dell’attuale amministrazione caratterizzata dall’assoluta negligenza e cecità, il Centro riottiene la funzione per cui era stato destinato. La riqualificazione da ex macello a Centro per Diversamente Abili fu proposta dall’allora consigliere comunale Gerardo Pisani e fu fortemente sostenuta e realizzata dall’amministrazione Romano. La ristrutturazione dell’ex mattatoio è stata probabilmente l’ultima opera che Giovanni Romano ha consegnato alla comunità prima delle sue dimissioni dalla carica di sindaco. Dopodiché, la struttura ha avuto un lungo periodo di latenza, in sostanza, abbandonata a sé stessa dai nuovi e distinti amministratori fino all’apertura e all’affidamento della stessa a una cooperativa che si occupa di sociale.

 

Il ruolo fondamentale di Giulio Corrivetti

 

Si è nel 2020. In data 30 luglio 2019, con scadenza al 20 settembre 2019, il Comune di Mercato S. Severino (in qualità di stazione appaltante) istituiva la gara a procedura aperta per l’affidamento in concessione (per la durata di sei anni, prorogabili ad altrettante sei annualità) del centro diurno di cui sopra. Detto questo, arriviamo a oggi. Una delibera di giunta n. 262 del 14/10/2025 dell’attuale amministrazione accorda il Centro Polifunzionale Gerardo Pisani in comodato d’uso all’ASL Salerno rappresentata dal dott. Giulio Corrivetti, direttore del Dipartimento di Salute Mentale per delega del Direttore Generale pro-tempore, ing. Gennaro Sosto. La durata di tale affidamento è di dieci anni con inizio dal primo dicembre del 2025. L’utilizzo di detto immobile, si legge, è finalizzato alla realizzazione di un centro di accoglienza e supporto per le funzioni di cura e abilitazione dei bambini e ragazzi con disturbo del neurosviluppo, con particolare attenzione al disturbo dello spettro autistico, attraverso un approccio globale e adatto alle esigenze specifiche dei singoli, fornendo nello stesso tempo un supporto alle famiglie.

 

Un cambio di paradigma necessario

 

Com’è stato possibile, finalmente, questo cambio di gestione? Di sicuro, in un futuro prossimo si potrà chiarire nello specifico quest’aspetto, per adesso si prenda atto di un passaggio di consegne molto importante per la comunità di Mercato S. Severino e per tutto il territorio del distretto sanitario. Tuttavia, è doveroso un ringraziamento al dott. Corrivetti, al quale auguriamo che possa agiatamente fare della struttura un Centro all’altezza di assistere quanto più possibile un territorio, dove si accerta un notevole aumento di forme di disagio mentale tra le quali l’aumento dei disturbi dello spettro autistico.

Si rivela come l’aumento delle diagnosi sia dovuto all’evoluzione dei criteri diagnostici nel tempo e, quindi, come informa il dott. Corrivetti, una delle massime autorità nel campo del disagio autistico, alla necessità di porvi rimedio. Strutture dedicate sono pertanto assolutamente necessarie per affrontare un fenomeno affliggente dovuto anche all’ampio raggio di sintomatologie che esso comporta come la difficoltà all’interazione sociale, interessi circoscritti, replicati, meccanici, una percezione completamente eterogenea e dissomigliante dalla comune norma sensoriale, ipersensibilità ai suoni, ai colori, alle forme o ai contati fisici. L’autismo non ha ancora una causa accertata come non ha una cura certa. Non è una malattia, si potrebbe dire, – si deve dire – ma un modo diverso di vedere la realtà. L’autismo è una sfida continua che richiede massima attenzione e tirocinio continuo.

 

Si punterà alle diagnosi precoci

 

Pensare un tale confronto con l’autismo è, oltretutto, un’opportunità per imparare noi stessi una comprensione del mondo che va di là da ogni schema e da ogni totalità o perfezione. Si dice spesso che la perfezione non esiste. Ci crediamo veramente? Si aggiunga che una diagnosi precoce, quindi, una sorta di attenzione prudenziale, e una maggiore conoscenza del segno, del sintomo, come della manifestatività dello spettro autistico, può notevolmente favorire un processo di aumento e integrazione.

Ovviamente, e torniamo alla cronaca, resta la domanda e la denuncia di come sia stata possibile da parte degli attuali amministratori, dopo le ripetute informative e segnalazioni, la difesa fino all’ultimo di una gestione del Centro a dir poco sconfortante se non inconcludente e approssimativa. Un centro dalle potenzialità enormi. La struttura nasce come centro diurno per disabili e per l’autismo ad altissimo livello di accessibilità. Ciò che in pratica si è sempre rivendicato. Un centro che doveva, – ma, ormai è acqua passata – e dovrà funzionare, si sollecita, a questo punto, l’ASL Salerno, sfruttando tutte le virtualità per cui è stato finanziato e reso possibile, in altre parole, la cura delle disabilità, non l’in-trattenimento sociale dei diversamente abili, per carità, essenziale e indispensabile in una società civile e attenta, ma non in un centro predisposto già dall’inizio a un percorso differente e adatto per fornire prestazioni di alta qualifica e ruolo.

Qui, si esigono figure competenti e specialistiche in grado di dare cura e assistenza mirata alle esigenze di un territorio dove le fragilità sono state abbandonate a loro stesse. O dirottate verso associazioni che, pur dotate di buona volontà, sono prive dei mezzi idonei e della formazione adeguata. In pratica, c’è necessità di professionalità mirate e cura.

 

La lunga sfida di Giuseppe Quaranta

 

Un Centro per l’Autismo, per esempio, è sempre ciò che ha sostenuto Giuseppe Quaranta che da anni si occupa con ammirabile ostinazione, fermezza ed efficacia di portare avanti un discorso serio sulle fragilità, avendo individuato nelle mancanze di un territorio la poca conoscenza dei problemi reali e del bisogno effettivo delle famiglie che vivono di disagi vari o convivono con patologie molto estenuanti e affliggenti come le varie forme di autismo. Un problema, l’Autismo, o meglio un’opportunità, rispetto alla quale Quaranta informa della considerevole quanto indegna insensibilità della cosiddetta società civile, associativa, religiosa, culturale e politica che sovrintende ai nostri territori ormai diminuiti in tutti quei comparti che dovrebbero rendere un luogo fruibile e sano sia sul piano di una sostenibilità economica sanitaria sia sul piano di una riappropriazione di aree, di servizi e di spazi istituzionali di convivenza civile e democratica.

Non è possibile che sul problema delle fragilità ci si possa arroccare su difese accentratrici, presuntuose e saccenti, senza riconoscerne una complessità e un dialogo allargato con chi ogni giorno butta il sangue e fa sacrifici enormi per curarsi e per curare i propri cari. Rispetto alle disabilità, alle fragilità, ai tanti disagi che la cattiva politica ignora o tenta di occultare c’è necessità di indignarsi e di reagire. Soprattutto di vigilare. C’è necessità, inoltre, di saper riconoscere, distinguere, chi opera in silenzio ed è in ascolto degli altri, da chi, invece, dalle lusinghe dei palchi e dalle retoriche sofistiche dei discorsi, o dalle pletore di manifestazioni utili a raccattare qualche consenso e adescare qualche proselito, ottiene il consenso sul nulla, soffocando e reprimendo, in tal modo, quelle che sono le vere occasioni che una comunità non può permettersi di perdere. Assuefarsi all’indifferenza è il peggior male che a una società possa capitare. L’altro è quello di essere governati da noncuranti, da chi si gira dall’altra parte, da chi non vuol vedere quella parte della realtà che è l’imbarazzo, le difficoltà, il malessere di chi per vergogna o per pudore si affranca dalle proprie affezioni. Giuseppe Quaranta ha aperto cuori e promosso sensibilità con educazione e tatto. Ci dice con semplicità di non chiudere gli occhi sul disagio e rivolgendosi ai vertici dell’Asl che guideranno il Centro Polifunzionale di farne una struttura di eccellenza per l’Autismo. Una luce di speranza per tante famiglie e bambini.