La XXXIX edizione del Festival Internazionale di Mezza Estate, firmata da Jacopo Sipari di Pescasseroli, stasera omaggerà il canto con un gala dedicato alla memoria di Renata Scotto, in Avezzano, promosso da Donata D’Annunzio Lombardi
Di Olga Chieffi
Ultimo week-end per la XXXIX edizione del Festival Internazionale di Mezza Estate, firmato dal direttore artistico Jacopo Sipari di Pescasseroli, realizzato col patrocinio del M.I.C, della Regione Abruzzo, della Città di Tagliacozzo, fortemente sostenuto dal Sindaco Vincenzo Giovagnorio e del suo Assessore alla cultura Chiara Nanni, della Banca del Fucino e della Fondazione Carispaq, che propone per la giornata stasera una riflessione sul canto in tutte le sue sfaccettature. Si torna a Villa Massimo in Avezzano, tra il verde del Monte Salviano, alle ore 18, con il gala opera degli allievi della Classic Lyric Art del Maestro Glenn Morton e dell’Accademia di alto perfezionamento vocale, per lo stage Daltrocanto, del Maestro Donata D’Annunzio Lombardi. Un gala questo che sarà dedicato alla figura del soprano Renata Scotto e che la D’Annunzio Lombardi ha così ricordato “Uno dei momenti più belli della mia vita, aver incontrato la Renata Scotto, e aver condiviso il suo sorriso e la sua immensa arte musicale. Lei la mia Musa , la mia icona che da ideale, entrava nella realtà della mia vita musicale e mi lasciava la sua luce di eterna stella”. Un doveroso omaggio ad una voce predestinata all’innocenza e all’infelicità di eroine romantiche, quali Lucia, Giulietta, la Sonnambula, nel solco della grande tradizione italiana con quel timbro di voce cristallino e purissimo, prerogativa delle grandissime, ed un certo che d’infantile, di disarmato e idifeso, connesso col metallo di quel tipo di voce, che dalla Toti dal Monte, Lina Pagliughi, Renata Scotto, Mariella Devia è giunge proprio fino alla Donata D’Annunzio Lombardi, “Sul fil d’un soffio etesio”. Un concerto che varrà anche come eliminatoria per il I Concorso lirico del F.I.M.E., la cui finale si svolgerà in Tagliacozzo il 20 agosto. In palcoscenico compariranno eroine ed eroi del nostro melodramma, due Violette, Ilina Mihayolova e Rosaria Angotti, con la cabaletta di sortita, “E’ strano, Sempre libera!”, da Traviata, due brillanti Norine, Luz García Mora e Rebecca Sois, con “Quel guardo il cavaliere-So’ anch’io la virtù magica”, Marina Nachkebiya sarà la Turandot che evoca la violenza alla sua ava e la nascita della principessa di gelo con “In questa reggia”, Yu Ding sarà il Roberto de’ le Villi, con la sua aria “Torna ai felici dì”, mentre Daniela Esposito vestirà i panni della Santuzza di Cavalleria Rusticana, la rivelazione del ritorno di Turiddu a Lola. Passaggio al Verdi di “Un Ballo in maschera” con Martina Sannino e anche Rosanna Lo Greco (quest’ultima anche la Medora de Il corsaro” di Verdi, con “Non so le tetre immagini”) che daranno voce ad Amelia per l’aria “Morrò ma prima in grazia”, prima di cedere il testimone a Sofia Durante, la Elvira de’ “I Puritani” di Vincenzo Bellini con “Qui la voce sua soave”. Ed ecco Attila, che sarà il basso Dayan Vatchkov con l’aria “Mentre gonfiarsi l’anima”, la Gilda Sofia Gotch, per “Caro Nome”, Giorgio Germont con “Di Provenza”, ci sono Mimì (Ginevra Gentile) e Musetta (Claudia Spiga), per le arie “Donde lieta uscì” e “Quando m’en vo’”. Avanzerà, quindi, Carmen, col suo tema obliquo, della celebrata Habanera, individuato dal suo personale intervallo e con il tono scuro della tessitura vocale, che sarà quella di Ester Esposito, mentre giunge Don Giovanni (Carlos Arcos) per elevare la sua serenata “Deh, vieni alla finestra”. La calda vena melodica di “Mon coeur s’ouvre à ta voix” inonderà, poi, la platea: Dalila, Valentina Pernozzoli, seduce con quest’aria Sansone, di lei segretamente innamorato, con l’intento di carpirgli il segreto della sua forza, cuore del II atto del Samson et Dalila di Camille Saint-Saëns. Liù sarà Maria Grazia Aletto con “Signore ascolta”, Simona Karafili, invece, si calerà nel ruolo di Odabella per “Santo di Patria, “Ebben, ne andrò lontana” l’aria di Wally sarà affidata a Julianne Casey e l’aria di Lèonore di Guzman da La Favorita di Gaetano Donizetti, sarà eseguita da Nadiya Tryshnevska. Compito non facile per Rieka Sakai nei panni di Rusalka per il suo “Mesìcku na nebi hlubokèm”. Ci sarà anche la Marshallin del Der Rosenkavalier di Strauss con l’aria “Wie du warst”. Ribalta quindi, per la voce del mezzosoprano Ayuko Naruse, la quale sarà la Charlotte del Werther di Jules Massenet, per “Va! Laisse couler mes larmes”, la grande emozione di Charlotte che in orchestra si svela su di una sorta di anticlimax del sax alto, Lorenzo Martelli, con “E’ la solita storia del pastore” nota come il “Lamento di Federico” dall’ Arlesiana di Francesco Cilea, canonizzata da Enrico Caruso, Marina Fita si cimenterà con “Je veux vivre” la virtuosistica e celeberrima ariette di Juliette dall’ opera di Charles Gounod, ed ecco la Dorabella del “Così fan tutte” Ilaria Iris Facoetti con “Ah scostati…smanie implacabili”, apparirà quindi Banco, interpetrato da Biagio Calorio per “Come dal ciel precipita” dal Macbeth di Verdi, per chiudere con la grande musica da camera tedesca, il Mädchenlied (Canto di fanciulla), op. 107 n. 5di Johannes Brahms, nella interpretazione di Maddy Manning-Bi.