La prima partita allo Stadio Diego Armando Maradona, l’ex San Paolo ribattezzato con il nome del campione argentino in onore della sua memoria, si risolve positivamente per il Napoli. Il pareggio con la Real Sociedad per uno a uno con una bellissima rete di Piotr Zieliński ed il successivo pareggio spagnolo in pieno tempo di recupero, significa passaggio del turno ai sedicesimi di finale dell’Europa League e prima posizione nel girone che nel sorteggio farà evitare ai partenopei le squadre più blasonate rimaste in lizza e decisamente meglio quotate dalle scommesse serie A per la vittoria finale della competizione che proprio Maradona, insieme ai suoi compagni, vinse nel 1989 se pur a quei tempi si chiamava ancora Coppa Uefa.
Il più talentuoso campione nella storia del calcio è pure fra i protagonisti di un simpatico speciale realizzato dal Blog sportivo l’Insider dedicato alla Smorfia Napoletana legata anche alla passione immensa per la squadra partenopea. E chi meglio di un caratteristico “giornalista tifoso” azzurro come Carlo Alvino poteva essere interpellato sull’argomento?
L’opinionista ha creato una vera e propria tabella della tombola con alcuni numeri legati alla storia della società calcistica azzurra. Dunque non poteva mancare il numero 10 di Diego Armando Maradona, il giocatore fondamentale per far impazzire di gioia i tifosi azzurri con due scudetti ed una competizione europea, la già citata Coppa Uefa. Trofei purtroppo mai più raggiunti dagli azzurri ma che milioni di tifosi napoletano sparsi in tutta Italia ed in tutto il mondo sperano quanto prima di poter tornare a vincere.
Alvino poi celebra anche un campione di oggi del Napoli: il 14 infatti identifica Dries “Ciro” Mertens. Il giocatore belga è stato letteralmente adottato dalla città e lui ricambia questo grandissimo affetto sia con gesti concreti di solidarietà che a suon di goal tanto che proprio Mertens è diventato il più profilico marcatore nella storia del Calcio Napoli superando proprio il Pibe De Oro.
Nell’articolo poi scopriamo che a divertirsi con la smorfia ed il calcio, non c’è stato solo Alvino ma un’altra grande bandiera del Napoli: l’indimenticabile Beppe Bruscolotti, l’arcigno difensore anche lui protagonista del primo memorabile scudetto partenopeo alla fine degli anni ’80.
Anche “Pale e Fierro”, il soprannome dato a Bruscolotti dai tifosi per il suo possente fisico, inserisce nella sua tabella il 10 del suo grande amico Maradona. Con il 5 invece, vuole ricordare un altro grande straniero che ha giocato nel Napoli: l’olandese Ruud Khrol, che dal 1980 al 1984 giocò nella squadra azzurra portando grande tecnica ed esperienza al reparto arretrato della squadra.
Cercando tra i numeri si avanza poi fino all’87, abbreviazione di 1987, l’anno del primo scudetto nella storia del Napoli. Un obiettivo che sembrava impossibile e che invece grazie certo a Maradona ma anche ad una squadra di talento in tutti i reparti, riuscì nell’impresa. Tra l’altro Bruscolotti cedette di sua sponte la fascia di capitano al campione argentino, riconoscendogli oltre alla bravura tecnica indiscutibile, anche un valore umano che a volte si dimentica per la grandezza al di fuori dell’ordinario di calciatore.