Mentre la Salernitana, in estate, era a caccia del classico colpo da 90 in grado di entusiasmare la piazza ed innalzare il tasso tecnico della rosa, Somma prima e Menichini poi avevano già a disposizione quel calciatore capace di fare la differenza e sul quale puntare anche in ottica futura. Giunto a Salerno un anno e mezzo fa accompagnato dallo scetticismo generale, Andrea Nalini sta vivendo un’annata magica e contraddistinta da tantissime giocate rivelatesi decisive per la conquista del primo posto, numeri da predestinato che hanno fatto innamorare calcisticamente sia Lotito, sia Mezzaroma, che spesso lo ha elogiato anche attraverso la propria pagina facebook. Bravo Susini a scovarlo dai dilettanti nel 2013, lungimirante la società a blindarlo da subito con un triennale (e si parla già di rinnovo), caparbio Fabiani a respingere al mittente le numerose offerte piovute sul suo tavolo negli ultimi mesi. L’ex Virtus Vecomp è uno dei punti di forza della Salernitana di oggi e di quella che verrà e non è un caso che la flessione dei granata a cavallo tra dicembre e gennaio sia coincisa con il suo calo di forma o con una serie di infortuni piuttosto gravi che lo hanno costretto a mordere il freno per diverse settimane. Numeri alla mano, Nalini può vantare un record tutto suo: in tutte le categorie professionistiche è il calciatore che ha sfornato il maggior numero di assist vincenti (ben 12, l’ultimo sabato scorso contro il Benevento), impreziosendo le statistiche con tre gol decisivi ed un penalty conquistato a Martina Franca che ha cambiato l’inezia del match. L’estroso esterno offensivo granata ha avviato anche l’azione del 2-1 contro il Catanzaro e smarcato spesso i compagni davanti al portiere e solo l’imprecisione degli attaccanti- ultimo in ordine di tempo Mendicino l’altro ieri- non gli ha consentito di incrementare il suo bottino personale. In serie A solo Vazquez del Palermo (9 assist) si avvicina a lui, che ha scalzato anche lo juventino Tevez che primeggiava fino ad inizio novembre.
Nalini incarna appieno l’identikit del calciatore moderno: umile, ma allo stesso tempo ambizioso, tatticamente duttile, rapido, bravo nell’uno contro uno, con un buon fiuto del gol, bravissimo in veste di assist-man, preciso e letale sui calci piazzati e quel classico “bravo ragazzo” che sa farsi voler bene da tutti dentro e fuori il rettangolo di gioco. La fotografia perfetta della sua grande partita di sabato è storia del minuto 83 quando, stremato dopo aver corso di continuo, ha inseguito un avversario fino al limite dell’area di rigore granata recuperando il pallone e permettendo alla Salernitana di ripartire, caratteristica che lo contraddistingue da sempre e che lo rende uno dei titolari inamovibili. Mercoledì a Lecce sarà ancora una volta n campo dal primo minuto, in una gara dal sapore speciale. All’andata, infatti, aveva giocato una mezz’ora divina sfornando un assist al bacio per il gol di Calil, ma un’entrataccia di Sacilotto (che meritava l’espulsione) lo costrinse ad abbandonare il campo dolorante e con una caviglia molto gonfia. Siamo certi che Nalini è pronto a riscattarsi ed a vincere il duello a distanza contro l’ex Gustavo.