Pina Ferro
Travolto e ucciso dalla Fiat Brava guidata da Domenico Senatore, il legale della famiglia di Fabrizio Senatore chiede alla Procura l’impugnazione dell’ordinanza con la quale il gip ha rimesso in libertà la guardia giurata di Nocera Inferiore e nuove perizie. L’avvocato Pierluigi Vicidomini, su mandato della famiglia di Fabrizio Senatore, il camionista di Matierno morto a seguito delle ferite riportate dopo essere stato investito a retromarcia dalla Fiat Brava. Fabrizio Senatore, ai domiciliari per stalking si era recato a Nocera per controllare la sua ex. Il camionista non riusciva ad accettare la fine del loro rapporto. E, proprio sotto l’abitazione di costei si è consumata la tragedia. Nella richiesta di impugnazione protocollata presso la Procura del tribunale di Nocera Inferiore, il legale spieha i motivi, a suo parere, per i quali l’uomo non doveva essere rimesso in libertà a seguito dell’interrogatorio di garanzia. “E’ ipotizzabile da parte dell’indagato, nella specie, un pericolo di inquinamento probatorio”. Il timore è quello che possa sussistere il pericolo di alterazione di alcuni elementi di prova o di dichiarazioni da parte di coloro che erano presenti al momento della tragedia. “E’ sussistente nella specie – scrive il legale – il concreto ed attuale pericolo che l’indagato commetta gravi delitti desunto dalle specifiche modalità e circostanze del fatto (ritrovamento del corpo di Fabrizio Senatore al di sotto dell’auto di Domenico Senatore) e per la personalità della per sona sottoposta alle indagini”. Domenico Senatore sarebbe indagato anche per atti persecutori nei confronti della sua ex moglie. Particolare questo che lo ha portato a consegnare la pistola, in dotazione per il lavoro di guardia giurata, ad un collega. Secondo il legale della famiglia della vittima dall’atto del ritrovamento e dalla posizione del corpo di Fabrizio Senatore nonchè dalle condizioni del medesimo, si denota un trascinamento dello stesso “certamente non inconsapevole”. Infine, l’avvocato Pierluigi Vicidomini ha chiesto all’autorità inquirente che venga effettuata una consulenza cinematica complessa, ovvero ad una ricostruzione dell’evento che ha portato al decesso dell’uomo. Consulenza che consentirebbe di definire la responsabilità dell’indagato nell’evento tragico. Ora la parola passa al pubblico ministero titolare dell’inchiesta il quale dovrà valutare se conferire incarico ad un consulente tecnico esperto di cinematica stradale, come chiesto dal legale della famiglia della vittima.Il consulente dovrà ricostruire la velocità del veicolo al momento dell’impatto ed altri dettagli.