di Antonio Iovino
La morte di Melissa La Rocca che improvvisamente, mentre era in classe, è crollata a terra senza rialzarsi più, è un’immane tragedia che ha lasciato tutti senza parole. Ciò che è avvenuto alla giovane studentessa, che risiedeva nel comune di San Mango Piemonte, è stato commentato dal presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Salerno, Giovanni D’Angelo, il quale si è espresso così sulla questione del primo soccorso legato al drammatico episodio di lunedì mattina: “Probabilmente, in questa occasione, ci voleva un soccorso divino. Qualcuno ha sollevato il problema dei defibrillatori e sarebbe giusto averli in una scuola dato che, laddove ci sono agglomerati di persone, è opportuna la presenza di questo strumento che però non è ciò che determina la sopravvivenza dato che sarebbe necessario anche fornire le istruzioni per l’utilizzo”. Dopo questa premessa, Giovanni D’Angelo ha proseguito affermando: “La ragazza, probabilmente, deve aver avuto una morte veramente improvvisa, che si è determinata in un tempo molto ristretto, in cui sarebbe stato impossibile determinare una prognosi diversa da quella infausta che purtroppo ha avuto. Qualcuno mi ha detto che è stata fatta l’ipotesi che si sia trattato di un aneurisma: sì, esso in genere può portare al decesso però deve essere molto grade e difficilmente, dal mio punto di vista, procura una morte istantanea che, invece, in genere, si colloca tra quelle aritmiche, come le fibrillazioni ventricolari o la rottura di cuore. Qui il problema non è tanto l’intervento al momento ma se si poteva, in un qualche modo, rilevare, con un’azione di prevenzione, una condizione favorente questo episodio. C’è il cordoglio massimo da parte dell’Ordine ma penso anche di tutta la cittadinanza, per una ragazza che viene raffigurata come piena di vita e gioiosa, strappata improvvisamente alla vita, senza nessun segnale di allarme, addirittura in un momento in cui stava svolgendo quello che era tipico per la sua età, ovvero durante un’interrogazione. Prima – conclude il presidente D’Angelo – mi è stato detto che non si farà l’autopsia. Io non penso che ciò possa accadere, si deve fare anche per dare una spiegazione ai familiari, loro la cercano, la vogliono e noi dobbiamo dargliela”.