di Andrea Pellegrino
Assunta Tartaglione non lo esclude. Chiaro segno che la candidatura unitaria di Gennaro Migliore, quale candidato Governatore per il partito democratico, è ormai ad un passo. Le trattative sarebbero frenetiche tra Napoli e Roma. Su Migliore ci sarebbe già una convergenza massima, ad eccezione di alcune aree. E naturalmente ad eccezione di Vincenzo De Luca che anche ieri ha ribadito la necessità di andare alle primarie l’11 gennaio per la scelta del candidato. “Se Migliore si vorrà candidare – ha detto il sindaco di Salerno – sarà accolto a braccia aperte. Ma dovranno essere comunque i cittadini a decidere”.
Ma se Migliore sarà, secondo quanto emerge dagli ambienti napoletani, le primarie non si terranno. Tutto sta ora a convincere i moderati, quindi Ncd ed Udc. Per il resto pare che anche Andrea Cozzolino sia pronto ad un passo indietro. Se fosse Migliore, l’eurodeputato avrebbe la via spianata per la candidatura a sindaco di Napoli, precedentemente opzionata proprio dall’ex Sel.
Entro qualche ora il quadro potrebbe essere più chiaro, poi toccherà a Stefano Graziano, presidente dell’assemblea regionale del Pd, convocare tutti. L’assemblea sarà, infine, sovrana. Per eliminare le primarie occorrerà una votazione con maggioranza qualificata. “Se si verificheranno le condizioni politiche per la scelta di un candidato che raccolga un ampio consenso – dice, infatti, Graziano – procederò a convocare il massimo organo decisionale del Partito democratico. Come è noto per poter deliberare su questi argomenti occorre il sessanta per cento degli aventi diritto. Va ricordato, comunque che sono in atto le procedure per il regolare svolgimento delle primarie”.
Gennaro Migliore, sostanzialmente rispecchierebbe l’identikit di Matteo Renzi. E non solo. Sarebbe a questo punto il candidato uscito direttamente dalla “Fonderia”, promossa proprio da renziani del calibro di Pina Picierno e Francesco Nicodemo. Lo stesso l’ex Sel aveva preso parte alla “Leopolda” fiorentina, stringendo un solido rapporto proprio con il premier. Insomma sarebbe a tutti gli effetti un candidato renziano, rientrante pienamente nel disegno politico di Matteo Renzi. Ciò potrebbe convincere l’Udc e il Nuovo centrodestra che, in posizione equidistante, prendono tempo, proprio in attesa di conoscere gli sviluppi. In pratica in virtù dell’accordo nazionale, un candidato scelto e voluto da Renzi potrebbe essere la valida “sintesi” per chiudere definitivamente l’accordo in Campania. Quanto a De Luca, delle due l’una: o accettare l’offerta che comunque gli sarà fatta dai democrat – come ad esempio l’autorità portuale di Napoli – oppure proseguire sulla sua strada affidandosi ad un progetto civico, pescando così da destra, fino agli scontenti della sinistra. Sindaco de Magistris compreso.