«Torno a fare il magistrato. Questa politica non mi interessa». E’ durata quasi il tempo della richiesta d’aspettativa elettorale, l’avventura politica dell’ex pm salernitano Michelangelo Russo. Il magistrato, il cui nome era già segnato sulle liste di Sinistra e Libertà di Nichi Vendola, ha rinunciato alla candidatura. «I partiti sono troppo impegnati sui numeri e sulle posizioni da occupare, poco sul programma», spiega Michelangelo Russo che spulciando qua e là, non solo in Sel ma anche nelle altre formazioni, si è accorto che di temi trattati, al momento, ve ne sono proprio pochi. Per non parlare dell’argomento che gli sta più a cuore: l’ambiente, da lui seguito con passione, attenzione e determinazione degli anni al Ministero dell’Ambiente, prima come consulente per Alfonso Pecoraro Scanio e poi con Stefania Prestigiacomo, verso i quali i magistrato dice: «Con loro ho uno splendido rapporto ed abbiamo lavorato bene in questi anni».
Ma ora nessuno parla d’ambiente. Ma come hanno fatto a dimenticare la tragedia di Taranto? S’interroga Russo: «Possibile mai che l’unica preoccupazione siano i numeri in lista. In questi giorni ho avuto davvero la possibilità di constatare una carenza di programmi preoccupante». «Più che la posizione del mio nome, il posto in lista – racconta il magistrato – a me interessava il programma. Interessava raccogliere il grido di allarme che giunge dagli enti».
Come quello di Mario De Biase, ex sindaco di Salerno, nuovamente commissario della bonifica dell’area vasta di Giugliano. «Ebbene De Biase – dice Russo – stima 250 milioni di euro per liti legali. Insomma decine e decine di cause che lo Stato non cura e non riesce a seguire ma che perde. Tutto questo mentre ci sono dall’altra parte decine e decine di avvocati che patiscono la fame. Insomma un doppio danno per la comunità. All’epoca con Pecoraro Scanio, al Ministero dell’Ambiente, tentammo di coinvolgere l’ordine nazionale degli avvocati, in modo da coinvolgere giovani legali capaci di seguire l’enorme contenzioso giudiziario pubblico. Questo è uno degli argomenti che mi sarebbe piaciuto affrontare. Ma purtroppo non ho trovato nulla di tutto ciò».
«Se questa è la politica, io mi tiro fuori», afferma Michelangelo Russo che precisa: «Combatterò comunque la mia battaglia a favore delle cose in cui credo. Ho avuto decine di attestati di solidarietà alla notizia del mio ritiro da questa competizione elettorale. Continuerò a raccogliere e condividere grida di allarme che giungono dagli enti e dai giovani. Non mi interessano i nomi delle liste mi interessava il programma. Così non è stato, torno a fare il magistrato».