di Erika Noschese
Un fiume in piena. Michelangelo Russo, ex procuratore di Salerno non risparmia attacchi a nessuno, dalla magistratura all’amministrazione comunale di Salerno, fino al governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Ospite del format di approfondimento Le Cronache Live l’ex procuratore ha attenzionato l’ex Palazzo di Giustizia, definendolo “uno degli esempi più belli dell’architettura di Salerno. La città, quanto ad architettura, fa abbastanza schifo: in una città modesta, povera, l’architettura degli anni 50-60 è pessima, in una città che se ne cade a pezzi”, ha dichiarato Russo, ricordando che il Palazzo è stato abitato da giudici ed avvocati fin dalla sua nascita e, ha aggiunto, “se c’è stato un primo assassinio del Palazzo di Giustizia è stato per merito di magistrati e avvocati perché nell’81, grazie alle volontà di grandezza, di cui la classe forense e quella giudiziaria sono piuttosto ammantate, l’armonia dell’edificio viene guastata da un prefabbricato terribile e pericoloso con travi di acciaio che, in caso di scossa di terremoto, avrebbero fatto da martello. Questo per dire la visione della cultura e dell’estetica da parte dei magistrati: nessuno si ribellò in quel momento”. Attacchi anche alla Cittadella Giudiziaria: Russo, senza mezzi termini, ammette che “non mi piace la sua architettura, piuttosto modesta: le solite archistar che vengono e vendono un prodotto buono per i grandi magazzini dell’architettura. Oggi, al nuovo Palazzo di Giustizia non è appeso né un calendario né una stampa, un quadro, nulla. Il senso estetico manca”. L’ex procuratore ha inoltre ricordato che “in città e un territorio come il nostro, dove c’è stata tantissima cultura, sono passati migliaia di artisti, non ha un contenitore dove poterli raccogliere. Le nuove generazioni non sanno niente, neanche la movida divenuta squallida; abbiamo una disgraziata gioventù che non solo pagherà il prezzo del covid e della solitudine ma pagherà anche la solitudine dal tempo passato”. Da qui la proposta di sfruttare i fondi del Recovery Plan per realizzare un polo museale: “Per Giove, non si ha la capacità di trovare quattro soldi per dare una dignità alla terra perduta e squallida come questa. I soldi per andare a ripascere, con un disastro ambientale, la spiaggia finta che viene dalle cave si trovano e quattro soldi per dipingere e attrezzare il tribunale no – ha aggiunto – Si potrebbe fare una mostra con pochi soldi, il problema è la cultura”. Da qui l’attacco al presidente di Palazzo Santa Lucia: “De Luca è il governatore della Regione Campania ma la vogliamo finire di inchinarci, qua il sindaco deve parlare, chi se ne frega di De Luca, facesse il suo mestiere. Siamo noi che andiamo a buttarci ai suoi piedi, ma la vogliamo finire salernitani; vediamo cosa dice un sindaco, gli assessori e soprattutto vediamo se esiste una città che ricordi quello che è stato”.