Mentre ti miro, tenero bambino…. - Le Cronache Spettacolo e Cultura
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Mentre ti miro, tenero bambino….

Mentre ti miro, tenero bambino….

Di Olga Chieffi

Concluso con grande successo di critica e pubblico l’ omaggio al secolo breve, Salerno Classica, va a inaugurare l’ultimo segmento di questo brillante 2025 con l’abituale Dicembre Sacro, gemma del cartellone realizzato dall’Associazione Gestione Musica, presieduta da Francesco D’Arcangelo e firmato dal direttore artistico Costantino Catena, grazie al sostegno del Ministero MIC, della Regione Campania, patrocinato del comune di Salerno, in sinergia con Salerno Opera. Questa sera, alle ore 20,30, nello sfarzo barocco della Chiesa di San Giorgio, il Dicembre sacro verrà aperto dal Concerto d’Avvento, un viaggio nel repertorio di epoca Cinque-Secentesca, affidato al coro, ai plettri e alle percussioni del Conservatorio “G.Martucci” e l’Ensemble del Festival, diretti da Francesco Aliberti. Sarà la formazione di Salerno Classica composta dal KonzertMeister Ilario Ruopolo, Cesare Noviello e Alessia Sorrentino, violini primi, Ledia Nikolla, Raffaella Parrocchia e Francesca De Martino, secondi violini, Giulio Piccolo e Sergio Caggiano, viole, lo stesso presidente Francesco D’Arcangelo al violoncello, con Marco Cuciniello al contrabbasso, a dialogare con i plettri e le percussioni del Conservatorio “G.Martucci” di Salerno, Alessandro Salomone e Sara Farina al mandolino, Francesco Cascone e Angelo Della Rocca alla chitarra con Domenico Donatantonio alle percussioni e il coro con solisti i soprano Laura Fortino, Benedetta Di Marco, Martina Bernabò, Mariaolmina Fariello e Carla Genovese con Sara Di Marino, Eliana Toriello, Elisa Pagliara e Bilim Aybike Deniz, i tenori, con Giulio Pannullo solista e Michelangelo Breglia e i Baritoni-Bassi con Antonio De Rosa e Paolo Sabatino prime parti, con Carlo Vitiello, Alessandro Tino e Simone di Bartolomeo. Programma composito e particolare che sposa incredibilmente le bellezze del gioiello barocco cittadino di cui scrive lo stesso Direttore e Concertatore di questa prezioso concerto, il Maestro Francesco Aliberti: “ Speranza e attesa, declinate in un viaggio nel repertorio di epoca Cinque-secentesca. Il Concerto op. 6 n. 8 di Corelli dipinge i colori del Natale, dalla tensione mistica per la nascita del Verbo ai moti danzanti dell’anima, dalla tarantella del popolo alle zampogne dei pastori. Segue un omaggio a Palestrina e Alessandro Scarlatti di cui ricorrono nel 2025 i centenari. Jesu Rex admirabilis è accostato in un Dittico a un pezzo contemporaneo, il Cantantibus organis del giovane e promettente Filippo Francesco Diano, già studente del Conservatorio di Reggio Calabria, organista e studioso di filosofia. Il Dittico è un omaggio a santa cecilia a pochi giorni dalla ricorrenza e un tentativo di evidenziare la capacità della linea palestriniana di influenzare anche la scrittura vocale contemporanea. In particolare Palestrina è il volto solenne della Controriforma, cui fa da contrappeso il repertorio di laude e villanelle, in cui devozione ed energia ritmica si fondono in una miscela che fa cantare e pregare tutti, come sapientemente aveva intuito san Filippo Neri. La musica popolare, incarnata dalla villanella, si spiritualizza attingendo al repertorio di simboli che richiamano un archetipo religioso universale: persino la Canzone del Pescatore può farsi preghiera. E la lauda a sua volta si trasforma in forma popolare, con metro variabile e vocalità ibrida, a tratti confinante con il pop, mantenendo il fervore della preghiera e richiamandosi ad espressioni di fede che troviamo ancora in Pascal (come accade nel Dialogo di Anima et Corpo, così determinante per lo sviluppo secentesco dell’opera romana). Un omaggio ancora alla scuola napoletana secentesca con un solo tratto dal Sacro Conclave di Caresana, cesellatore del recitar cantando a cavallo tra due secoli. Chitarre, Mandolini e percussioni condiscono citazioni da Corelli, Domenico Scarlatti, Barbella, fino a qualche eco della Cantata dei Pastori e della Gatta Cenerentola nella Toccata di introduzione. Il concerto è incorniciato da letture dal Prologo del Vangelo di Giovanni e da Alda Merini. Cos è il Logos? Anzi, Chi è? Egli viene e non l’ abbiamo riconosciuto. Eppure, ecco che ritorna, ogni volta che sentiamo scorrere la vita in noi e torniamo a gioirne. Che questo concerto sia un piccolo contributo alla gioia”.