Martina Roberto candidata al Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari - Le Cronache Attualità
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Martina Roberto candidata al Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari

Martina Roberto candidata al Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari

Anche oggi  gli oltre un milione di studenti universitari italiani sono chiamati alle urne per eleggere i loro rappresentanti nel Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari (CNSU), organo consultivo che dialoga direttamente con il Ministero dell’Università e della Ricerca. Link Fisciano ha nelle sue liste Martina Roberto, già attiva nel movimento studentesco fin dal primo giorno in Ateneo.

Chi sei e perché hai deciso di candidarti?

«Sono Martina Roberto e sono candidata al Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari, un organo molto importante che dà ai rappresentanti eletti la possibilità di interfacciarsi in modo diretto con il Ministero dell’Università e della Ricerca.»

Quando è iniziato il tuo impegno nell’associazionismo di Ateneo?

«Fin dal primo anno di università, non appena ho attraversato gli spazi di questo Ateneo, ho scelto di entrare a far parte di Link, un’organizzazione studentesca a stampo sindacale presente su tutto il territorio nazionale.»

Che cos’è Link e quali obiettivi persegue?

«Link è un’organizzazione studentesca a stampo sindacale presente su tutto il territorio nazionale. Insieme su tutto il territorio cerchiamo di portare delle vertenze politiche che possono avere una forza per portare avanti i diritti delle studentesse e degli studenti spesso ignorati, spesso dati per scontato.»

Da cosa nasce la vostra campagna elettorale per il CNSU?

«La nostra campagna elettorale è nata principalmente dall’idea di consapevolizzare lo studente e la studentessa che all’interno dell’università si vede tutti i giorni spalle al muro contro effettivamente un sistema, un’istituzione che non dà la possibilità di esprimere al meglio le proprie idee e le proprie perplessità riguardo l’istituzione stessa.»

In che modo il vostro approccio alla rappresentanza studentesca si differenzia da quelli finora adottati?

«Abbiamo voluto costruire un modello basato sul dialogo e sulla partecipazione attiva, che rifiuti qualsiasi forma di coercizione o imposizione. La nostra rappresentanza nasce dalla fiducia negli studenti, promuove il confronto costruttivo e tutela le voci di tutti, senza alcuna gerarchia o prevaricazione.»

Perché inserire centri antiviolenza nel programma?

«Se l’università non è un luogo sicuro, lo studente non può sentirsi protetto e non riuscirà mai a sviluppare un’idea critica. I centri antiviolenza sono fondamentali per garantire spazi di ascolto e supporto, così da permettere a ogni persona di seguire il proprio percorso accademico senza timori.»

Come create un ponte tra Ateneo e società?

«Noi crediamo che le istanze nate dentro l’Ateneo debbano trovare riscontro anche fuori. Per questo organizziamo presidi, cortei e manifestazioni su temi che riguardano gli studenti, in modo da creare un ponte tra le mura universitarie e il territorio, e trasformare le parole in azioni concrete.»

Hai parlato di una vertenza per interrompere i legami tra l’Ateneo e le aziende belliche, di che si tratta?

«L’Università degli Studi di Salerno intrattiene da molto tempo degli accordi con aziende belliche che favoriscono la guerra e sono complici della morte di cui effettivamente Stati come Israele sono complice. Per tale ragione, in Consiglio degli Studenti è stata portata una vertenza che interrompe questi accordi con aziende belliche, perché vogliamo che l’università sia un luogo in cui studentesse e studenti siano liberi di esprimersi e siano effettivamente pronti a esprimere il proprio dissenso in maniera sicura. »

 

Carmine Rosamilia