Un interrogatorio durato oltre 4 ore davanti al Gip Guarino. Il dottor Alessandro Marra , accompagnato dal suo legale Michele Tedesco, ha chiarito la propria posizione, certamente quella più grave, essendo coinvolto nell’inchiesta Hospice con l’accusa di omicidio. E per questo è agli arresti domiciliari. Il dottore Marra ha risposto a tutte le domande e contrabbatuto punto per punto alle accuse che gli sono state contestate in questa delicata inchiesta. Il punto cardine dell’interrogatorio è certamente legato alla vicenda del ragazzo di Battipaglia, malato di tumore e che secondo l’accusa avrebbe ricevuto una dosa letale dal medico di Roccapiemonte. Marra ha spiegato che assolutamente non ha praticato l’eutanasia e che ha seguito il protocollo di sedazione palliativa profonda continuata. Il problema è che il povero ragazzo rischiava di morire soffocato ed avrebbe dichiarato, consapevole del suo stato di salute estremamente grave, agli stessi medici del Mef di non volor morire in un modo così atroce. Altro argomento sul tavolo della discussione durata quasi l’intero pomeriggio (ricordiamo che l’interrogatorio previsto in un primo tempo per martedì fu rinviato per motivi procedurali) il mancato ricovero presso l’Hospice. Anche qui sarebbe prevalsa – spiegato il dottore – la volontà del giovane di andare a casa e di trascorrere le ultime ore della sua vita insieme ai familiari. Del resto, avrebbe sottolineato Marra, non ho preso un euro anzi un giorno di ferie per essere vicino al ragazzo, anche perché sarebbe stato sollecitato da un amico in comune. Dopo l’interrogatorio l’avvocato Tedesco ha presentato istanza di scarcerazione, con il parere contrario del Pm. Il Gip si è riservato di decidere. Gli altri infermieri ascoltati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
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