di Erika Noschese I
l mondo della politica, dell’avvocatura, la società civile si è stretta attorno alle famiglie Fezza e Valiante per l’ultimo saluto a Wilma e Mario, apprezzati e amati da tutti. Tanti rappresentanti istituzionali presenti e tra questi il governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca, il deputato Piero De Luca, Tino Iannuzzi, il presidente della Provincia Franco Alfieri, il sindaco Paolo De Maio, Guido Milanese, Aniello Salzano, il sindaco Napoli e la vice sindaco Paky Memoli, il sindaco di Eboli Mario Conte, Fulvio Bonavitacola, Luca Cascone, Nino Savastano, Gaetano Stella, l’ad della Salernitana Maurizio Milan, la sindaca di Baronissi Anna Petta e l’assessore Farina. «Wilma è stata una mia compagna di liceo, ci conoscevamo dall’età di 13 anni. Ho condiviso con lei tante esperienze, ultimamente ci siamo incontrate molto spesso, stavamo lavorando alla Consulta delle Pari Opportunità: lei era la presidente del club Lions e stavamo lavorando insieme per mettere su la consulta. Ci lasciano due persone meravigliose, rimane in tutti noi il ricordo indelebile», ha ricordato la vice sindaca Paky Memoli. Dalle parole dei nipoti il ritratto di una famiglia sicuramente non perfetta ma straordinaria nelle loro imperfezioni, zii disposti a tutto pur di rendere felici i loro nipoti. «Caro zio Mario, sei sempre stato una forza della natura, un uragano, brillante, travolgente e pieno di passioni come la Salernitana, al primo posto. Hai sempre amato la vita, ti sei aggrappato ad essa con tutte le tue forze, vincendo un nemico più grande di te – ha raccontato la nipote – C’eravamo ripromessi di recuperare il tempo che ci ha visto distanti ma così non è stato, il destino ce l’ha impedito. Ti ricorderemo con il sorriso, la battuta pronta, ti ricorderemo per le tue feste; sarai sempre il nostro numero 10». Parole di dolore e amore quelle pronunciate anche dal nipote che ha voluto ringraziare gli zii per quanto trasmesso e insegnato negli anni. «Ci hanno trasmesso la voglia di vivere, la loro positività. Potrei raccontare di loro per ore ma questa chiesa gremita è la testimonianza dell’amore donato agli altri, del sostegno. Non dobbiamo più dire di non avere tempo, il tempo c’è, dobbiamo stringerci tra di noi, vivere in modo positivo come loro hanno insegnato», ha detto il nipote distrutto dal dolore ma pronti a far vivere il loro ricordo. E tanti gli amici che hanno voluto ringraziare la coppia per il tempo trascorso insieme, per i sorrisi e i momenti spensierati. «Siete stati un po’ i nostri zii, non troveremo mai le parole giuste per ringraziarvi», hanno detto. Alla nipote il compito di ricordare le tante avventure insieme, come il viaggio a Londra, il cinema: «devo essere forte per la mia famiglia, per i miei zii che non hanno mai smesso di combattere. Non ci sono parole giuste ma voglio ricordarmi del sorriso che vi ha sempre contraddistinto. Nonostante le sue piccole paure zio ha saputo affrontare la sua grande battaglia, dimostrando di essere un vero leone e avere al suo fianco una vera leonessa. Spero che l’immenso amore che vi ha unito vi accompagnerà e riuscirà a colmare questo grande vuoto. Per sempre grata», ha detto ancora la nipote. Anche Anna Rita, la sorella di Mario ha voluto salutare un’ultima volta la coppia, citando le parole di Sant’Agostino. Don Martinelli, guida spirituale di Wilma e Mario ha voluto ricordare la coppia, leggendo i messaggi scambiati poche ore prima del drammatico incidente. «Il 18 luglio alle ore 10.05 ho inviato un messaggio a Mario per chiedere come stesse, a quel messaggio non ho avuto più risposta. Il giorno prima gli avevo inviato un’indicazione di come vivere», ha raccontato don Antonio, leggendo le ultime parole che Mario ha riservato a lui, svelando tutta la vulnerabilità di un momento difficile e ringraziando don Antonio per l’affetto di sempre. E solo pochi giorni prima Wilma aveva raccontato al sacerdote di essere stanca. Il suo amato Mario stava ricominciando a vivere, imparando nuovamente a parlare, mangiare e camminare. «Ciao Mario, Ciao Wilma. Ci rivedremo», ha detto don Antonio al termine della cerimonia.