Marina d’Arechi come Ginevra. E’ questo, in sintesi, l’obiettivo di Santiago Calatrava, l’architetto spagnolo che ha firmato il progetto relativo alle opere seconda fase che vanno ad integrare il porto turistico di Salerno. Una pausa, a detta di Calatrava, positiva perché ha permesso di apportare alcune modifiche e sostituire di fatto la struttura commerciale con un albergo «anche a 7 stelle», come ha ironicamente dichiarato il governatore Vincenzo De Luca nel corso della terza edizione del Salerno Boat Show. L’architetto, nato e cresciuto a Valencia, punta alla realizzazione di un anfiteatro e di un ponte sospeso strallato lungo circa 105 metri e largo 10 per collegare l’edificio principale e le banchine al parcheggio, dividendo il traffico veicolare da quello pedonale con due ponti più piccoli, «come è già stato pensato», ha spiegato l’architetto spagnolo che ha proposto al presidente di Marina d’Archi Spa, Agostino Gallozzi, di procedere con la realizzazione di un getto d’acqua, come quello di Ginevra, che abbia 40 o 50 metri d’altezza affinché «diventi un segno distintivo per la città e allo stesso tempo per rigenerare e ossigenare e dare un aspetto diverso al porto turistico», ha spiegato Santiago Calatrava. Tra gli altri elementi proposti dall’architetto spagnolo anche la realizzazione dell’Agorà dei greci che dovrebbe essere longitudinale, «una specie di coperchio trasparente e bello che darebbe anche identità all’acqua in questo contesto che dovrebbe andare da sponda a sponda – ha poi aggiunto l’architetto spagnolo – Penso che questi tre elementi: il getto d’acqua, lo stagno e l’agorà siano gli elementi dedicati al pubblico che rendono la Marina molto più prossima ai cittadini. Quest’ edificio centrale sarà fatto secondo le previsioni, poiché non si potrebbe fare in altro modo perché altrimenti dovremmo cambiare l’emblema». Nel corso della sua visita al Boat Show il noto architetto spagnolo, autore dei più grandi progetti realizzati in tutto il mondo, ha raccontato del suo legame con la città di Salerno e di quando a soli 21 anni ha percorso a piedi tutta la costiera amalfitana. Un posto che «mi è molto familiare e c’è anche un effetto geografico. Benché a Valencia, dove sono nato, ci sia la stessa latitudine e seguendo un parallelo si arriva praticamente da quelle parti lì dunque sia la luce, sia il paesaggio, tanto che i mari uniscono». Per l’architetto Calatrava, Salerno è una «straordinaria e storica città che ebbe una delle prime università in Europa e in Italia, dove la scuola botanica era importantissima sia per la prossimità alla cultura araba, che è molto vicina anche alla nostra cultura spagnola, sia per le carterie perché la carta è arrivata a noi europei tramite gli arabi grazie ad Amalfi». Dunque, ha poi aggiunto l’architetto spagnolo, «tante cose personali che mi fanno sentire enormemente fiero: continuo sempre a parlare di voi, Paestum, dei greci o romani o normanni, tutta questa cultura straordinaria che voi rappresentate e io sono sempre stato enormemente emozionato per tutto ciò. Questa Marina d’Arechi potrebbe essere un po’ quello che è stata la Città delle Arti e delle Scienze a Valencia diventando uno spazio pubblico che ha riqualificato totalmente tutta l’area e ha rappresentato un simbolo della rinnovazione e, per me personalmente, un simbolo della democrazia in Spagna».
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