Premio Fabula, fenomenologia dei «dreamers». Negli oltre 500 scritti consegnati quest’anno alla commissione della 13esima edizione del Festival, emergono le piaghe sociali del tempo: bullismo, violenza sulle donne, sbarchi e migranti. A fare questa analisi è la professoressa Maria Pia Manera, presidente di commissione del Premio. «I ragazzi si sono lasciati prendere dalle problematiche sociali più forti del momento. Si tratta di temi già noti, ma amplificati negli ultimi tempi da toccanti vicende nazionali. Questi giovanissimi autori mostrano grande sensibilità e vengono particolarmente toccati dall’attualità estremamente dolorosa riportata quotidianamente dai media. Scrivendo manifestano la chiara volontà di opporsi ad un mondo ingiusto ricercando nei valori morali la risposta ad un futuro migliore. Naturalmente, non mancano di fantasia e di creatività; molti testi si nutrono di fantasiose narrazioni evidenziando il bisogno primario di credere nella bellezza e nel libero dispiegamento dell’immaginazione…sempre più alla ricerca di un mondo liberatorio ricco di speranza», spiega la prof che, nonostante il grande impegno nel dover leggere ed esaminare tantissimi testi, non smette mai di stimolare i ragazzi alla lettura e alla scrittura, sognando, insieme a loro, un futuro migliore.
