di Erika Noschese
Si chiude il cerchio attorno all’omicidio di Maria Grazia Martino, la 91enne vittima della tragedia di via San Leonardo. A colpire la donna è stato Giuseppe Buono, 41enne di Baronissi, legato alla famiglia Martino da un rapporto lavorativo e con la quale era rimasto in buoni rapporti tanto che spesso andava a trovarla: in passato ha lavorato come badante con un contratto a tempo determinato, verosimilmente in sostituzione di un membro della famiglia, assente per un periodo di tempo limitato. Buono sembra essere dunque l’autore della rapina ai danni delle sorelle Maria e Adele e dell’omicidio della 91enne oltre al sequestro di persona in danno al fratello delle due, allettato per gravi problemi di salute. Stando a quanto emerso – non si sa bene se prima o dopo – l’uomo avrebbe chiuso la stanza a chiave, con l’anziano disabile al suo interno. “In realtà, le attività investigative sono iniziate immediate dopo il verificarsi dell’episodio criminoso che ha suscitato molto allarme sociale nella comunità salernitana e sono state incentrate essenzialmente sulla ricostruzione plausibile sull’ora dell’evento delittuoso e sulla ricostruzione degli accessi all’appartamento delle vittime della rapina. È del tutto evidente che stiamo parlando di un procedimento che si trova in fase di indagine, non del tutto completate e per tanto quelle che sono le nostre conclusioni dovranno essere confermate dagli ulteriori processi istruttori e dal dibattimento, sebbene il Buono abbia confessato stamattina (ieri per chi legge, ndr) di essere stato autore dell’omicidio, del tentato omicidio e del furto consumato, come lui ha chiarito”, ha dichiarato il Procuratore della Repubblica Giuseppe Borrelli, nel corso di una conferenza stampa indetta in via del tutto eccezionale. La svolta sarebbe arrivata grazie alle telecamere di videosorveglianza: il 41enne si è introdotto presso l’abitazione delle sorelle Martino tramite l’ingresso secondario di via Dei Carrari, scavalcando un muretto che affaccia sul cortile di casa. Giuseppe Buono è stato ripreso dalle telecamere verso le 13.00 di sabato per poi allontanarsi alle 13.30, agendo in soli 30 minuti. La colluttazione, dunque, si sarebbe verificata proprio in questo arco di tempo: il fratello ha infatti confermato che ogni giorno, verso le 17, Adele e Maria portavano la cena in camera e sabato ciò non è avvenuto. Dopo aver acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona, gli agenti della squadra mobile hanno effettuato una perquisizione presso l’abitazione di Buono: in una delle camere è stata rinvenuta una scatola di scarpe vuota dello stesso tipo di quella corrispondente ad un’impronta rinvenuta all’interno dell’abitazione, segno che il Buono se ne era disfatto perché le scarpe non c’erano e non sono state ritrovate. In stato di fermo, il 41enne ha asserito di aver commesso i fatti contestati, fornendo una ricostruzione: stando a quanto raccontato dall’ex badante, infatti, sarebbe stato sorpreso dalle anziane mentre stava realizzando un furto di alcuni canoni di affitto (i tre avevano una certa disponibilità economica, appartenevano ad una famiglia benestante e avevano proprietà immobiliari che gli fornivano rendite mensili di una certa consistenza) e successivamente le due donne si sarebbero date alla fuga ma mentre si stavano allontanando le avrebbe colpite con una mazza di ferro, provocando la morte di una e il ferimento dell’altra. Dalle indagini è emerso in particolare che all’interno dell’abitazione vi fosse una rilevante somma di denaro, circa 380mila euro in contanti in due contenitori di legno, posizionati uno sull’altro in un cassetto. L’obiettivo di Buono non però erano i soldi contanti bensì i canoni di locazione (forse non era a conoscenza di una cifra economica tale, in contanti, presente in casa, ndr). Di fatto, i 380mila euro non sono stati presi perché erano nella stanza del fratello, rinchiuso, mentre all’interno dell’abitazione del Buono è stata trovata la somma di 3400 euro, corrispondente al provento di furto. Le donne sarebbero state colpite con una mazza di cui, al momento, non vi è traccia: l’uomo avrebbe infatti confessato di essersene disfatto, buttandola in un cassonetto della spazzatura. Al momento, non vi sarebbero complici in quanto Buono, secondo quanto emerge dalle telecamere di videosorveglianza, avrebbe agito da solo.