L'editoriale/ In fondo a destra - Le Cronache
Attualità

L’editoriale/ In fondo a destra

L’editoriale/ In fondo a destra

di Erika Noschese

Torna il Pride, tornano le polemiche sterili, riaffiora nel verde prato (verde non a caso) della vita il fiore del populismo spicciolo. E come ogni prato che si rispetti, c’è qualche tenero animaletto di campagna – o più semplicemente randagio – che quel fiore lo annusa, lo ammira, ci struscia il naso sopra senza sapere che un altro randagio come lui, pochi istanti prima, aveva prontamente innaffiato quel fiore con tiepida acqua, sostanze organiche e sali inorganici. Ma ciò non basta: l’odore è piacevole ma va ricoperto dal proprio odore: prima capta informazioni, il randagio, perché il suo fiuto è sovrasviluppato, poi ne fornisce altre. Un po’ come si fa con i manifesti abusivi: si legge il manifesto, si capisce se sia il caso o meno di coprire proprio quello e poi se ne attacca un altro e un altro ancora. 

È così che va la vita, è il cerchio della vita, è il continuo svilupparsi di una lunga catena. Ma la catena blocca, limita, forza, chiude: è un evidente stop a una qualsiasi azione della nostra quotidianità. Ed è per questo che la catena, spesso, trova il suo più valido apprezzamento quando è posta in alto a un complemento d’arredo. Tutti ne hanno almeno uno e no, non è un caso che sia posizionato praticamente sempre in fondo a destra. In fondo, quasi nascosto. A destra, angolo della vergogna.

A chi stigmatizza l’evento come ennesimo “carnevale”, a chi ritiene che i soldi di un capitolo di spesa possano essere spostati a proprio piacimento, agli intellettuali della politica ormai orfani, randagi della solita coalizione liberale un tanto al chilo, l’invito è sempre rinnovato, ma con alcune opzioni: si può lasciare al Pride lo spazio che merita, poiché reso necessario da una società ancora poco civile che necessita del coraggio di chi il Pride lo promuove, e anzi si può partecipare liberamente perché è un evento inclusivo, che non esclude nessuno, tantomeno i randagi; si può tacere, che è sempre meglio rispetto all’abbaiare populismi che puntualmente si rinnovano ad ogni occasione utile; si può dar seguito alla catena. Per informazioni, in fondo, nel fondo più profondo del barile, a destra.