di Giovanna Naddeo
Commercianti armati di scope, palette e pompe per l’acqua: è questa l’istantanea che fotografa la situazione in via Sabato Robertelli, lungo l’area mercatale nel quartiere Torrione. Marciapiedi sporchi e dissestati, cestini ricolmi, rifiuti abbandonati lungo l’arteria stradale. Una situazione che va avanti da tempo e che continua a creare problemi non soltanto di tipo estetico. «Le piogge delle scorse settimane» – ricordano alcuni esercenti – «hanno reso impraticabile la viabilità. Sembrava di stare a Venezia». La causa è ancora una volta da riscontrarsi nella mancanza di una manutenzione adeguata di strade e di cunette, nonché nel coordinamento degli interventi di pulizia di caditoie e tombini. «Per questo motivo prima che inizi la stagione degli acquazzoni», – continuano gli esercenti intorno all’area mercatale – «alziamo i tombini e ed eliminiamo fogliame, carte, plastica e ogni qual tipo di rifiuti si annidi sotto la ghisa». Se da una parte c’è chi punta il dito contro l’amministrazione, dall’altro non manca il “j’accuse” di chi torna a sottolineare la cattiva educazione di molti salernitani ostinati a non rispettare le regole della raccolta differenziata, un cancro che neppure le salatissime multe dei vigili urbani sono riuscite a sanare. Nel frattempo, continuerebbe l’assenza di illuminazione pubblica dopo il tramonto in via Robertelli e Sciaraffia. «La situazione» – aggiungono gli esercenti «è complessa, perché la mancanza di luce rende difficile il passaggio dei pedoni (già pericoloso a causa delle numerose buche e dei rattoppi sul manto stradale) e mette a rischio la loro incolumità. Tutto ciò a danno degli esercizi e delle attività commerciali che affacciano sulla strada». Un senso di abbandono e frustrazione avvertito anche dai giovani residenti della zona, i quali, negli ultimi giorni, hanno provveduto a scaricare l’applicazione “Fiato sul collo” ideata dal consigliere Dante Santoro e progettata da studenti e docenti dell’IIS “Basilio Focaccia” di Salerno per segnalare i disservizi e le maggiori criticità. «Siamo stufi di vedere il nostro quartiere abbandonato. Sono tante le potenzialità della zona ma occorre prendere in mano la situazione».