di Michele Miceli
Manola è uno spettacolo coinvolgente che offre spensieratezza, nonostante tutto. Quante volte sentiamo storie che parlano di sorelle, scansandolo come qualcosa di completamente distaccato da noi. Al contrario, avviene nell’incontro con le attrici del nostro spettacolo, Nancy Brilli e Chiara Noschese, seguendo uno schema che consiste in una continua interazione con gli spettatori, due sorelle gemelle in contrasto tra loro, Anemone, attraente e sfacciata, che impiega nella sua vita ogni azione di libertà e il suo opposto, Ortensia, nervosa e incattivita, alla ricerca di una rivalsa. La Manola del titolo, invocata spesso durante le scene che si susseguono, non è che altro la quarta parete infranta dal fiume di parole di Anemone e Ortensia. Vi è un avvicendarsi di nozioni, che mostrano l’intimità femminile espressa in tutte le sue forme. Le azioni delle due gemelle, in conclusione le porteranno a un cambiamento di ruoli, trasformando l’una nell’altra. L’opera è stata modernizzata per alcuni aspetti rispetto alla prima rappresentazione fatta, ben 25 anni or sono, quindi, abbiamo assistito ad una vera e propria evoluzione dell’opera. Le due attrici hanno vissuto secondo la loro personalità e lo stesso episodio vissuto da caratteri completamente diversi, tanto da sembrare parte di un’altra realtà. L’opera idealmente offre molto carattere alla rappresentazione e ai personaggi, ma essendo costituita da continui monologhi può sembrare noiosa o non dinamica, questo tipo di drammaturgia, però, è subito mitigata da battute e discorsi a tratti carnali. Le due attrici hanno saputo accompagnare la storia in un lungo percorso morale e formativo, costituito da un perenne coinvolgimento del pubblico.