di Aniello Palumbo
“Ognuno di noi, a volte, fa degli incontri che gli possono cambiare la vita, ma solo se si è predisposti al cambiamento. Cambiare è sempre un bene, e il confine tra rovinare una vita e salvarla è molto sottile. Bisogna avere il coraggio di cambiare, di mettere in discussione se stessi”. Lo dice ‘o pruvssò a Sossio Picariello, che a scuola tutti chiamavano Sossei perché a ogni interrogazione chiedeva sempre “pruvessò, ma po’ o sei me lo mettete?”. Sossio è il protagonista del bel libro di Gerardo Magliacano, che professore lo è nella vita, “Servi della Gleba”, che è stato presentato nella sede dell’associazione culturale “Fabrica” di Daniela Scalese ed Elisa D’Arienzo, nell’ambito del settimo incontro della rassegna letteraria “ La Vetrina – Tè Letterario”, organizzata con il patrocinio della Regione Campania, della Provincia di Salerno e del Comune di Vietri sul Mare, nella persona del Sindaco Francesco Benincasa e dell’Assessore alla Cultura, il dottor Giovanni De Simone, organizzata dai direttori artistici de“ La Congrega Letteraria “ di Vietri sul Mare: Antonio Gazia e Alfonso Mauro, con la collaborazione del Coordinatore de” La Rete de “La Congrega Letteraria”, Francesco Citarella. Il libro fa parte di una tetralogia di “romaggi” – omaggi in forma di romanzi – saggi – dedicati ai quattro elementi primari come ha spiegato l’autore che ha dedicato il libro ai suoi alunni dell’Istituto Ronca di Solofra dove insegna Storia e Letteratura. Il libro è edito da Erre Edizioni che è un progetto editoriale di “Resistenza” un’associazione di lotta alla cultura camorristica come ha spiegato il presidente Ciro Corona, che vive a Scampia, che ha curato la Pre Messa del libro: “E’ un incredibile e suggestivo viaggio letterario che fa riflettere e che ci fa porre delle domande: cosa ci rende veramente liberi in questo mondo? La risposta è che oggi, più di sapere è importante essere. Essere Servi della Gleba”. L’autore, originario di Baronissi, ha spiegato chi sono i “Servi della Gleba”:” Servi della gleba sono personaggi come il prete anticamorra Don Aniello Manganiello, Don Peppe Diana, Falcone e Borsellino, Carlo Alberto dalla Chiesa, Peppino Impastato, Giancarlo Siani. Gesù, che si è immolato per amore, è stato un servo della gleba. I servi della gleba, la cui vita è intrinsecamente legata alla causa che servono, all’ideale, all’utopia che coltivano, sono necessari affinché i frutti siano un bene comune. La differenza tra schiavo e servo è che la servitù è un donarsi. Bisogna restare servi della gleba, della terra, per non divenire schiavi. Tutto quello che di buono la civiltà ha prodotto nella storia lo si deve a dei servi della gleba”. Magliacano ha deciso di devolvere il ricavato delle vendite del libro, sulla cui copertina la professoressa Paola Quatrale ha disegnato uno spaventapasseri, alle attività dell’Officina delle Culture “Gelsomina Verde” di Scampia e al progetto “Melo aDotto che si propone la forestazione delle Terre mortificate dalle mafie. La Pro – Messa del libro è di Don Aniello Manganiello che richiamando il protagonista del libro, Sossei, esorta i giovani a studiare:” Studiate, altrimenti gli altri vi strumentalizzeranno. Se oggi un giovane finisce nella rete della criminalità organizzata, si perde nel tunnel della droga, dell’alcol, del gioco d’azzardo, quasi sempre i motivi vanno ricercati nella mancanza di cultura e conoscenza. Dallo studio nascono interessi molteplici; si sviluppano l’amore e l’impegno per la giustizia; scaturisce la lotta al male in tutte le sue espressioni; ci si prende cura dell’Ambiente e si coltivano relazioni vere e positive”.