Un partito come Azione ha la necessità fisiologica di avere come punti di riferimento della propria attività politica il coraggio e la determinazione. Se avessimo voluto seguire un percorso facile non saremmo qui: avrebbe significato essere populisti e noi non lo siamo mai stati”.
È quanto afferma Luca Forni, presidente di Azione Salerno e tra i fondatori del partito in provincia. “Quando, oltre cinque anni fa, abbiamo dato vita ad Azione lo abbiamo fatto perché volevamo sviluppare un nuovo modo di fare politica, che potesse essere fresco e coinvolgere anche i più giovani. Direi che, in provincia di Salerno, ci siamo riusciti se un under 30, Pierre De Filippo, è vicesegretario provinciale”.
Vicesegretario De Filippo, un anno impegnativo il 2025 per la Campania. Si torna a votare tra tante incognite ed un quadro che, seppur con tempi biblici, pare si stia stabilizzando all’orizzonte. Azione che cosa farà?
“Azione valuterà bene il da farsi, anche perché ha una classe dirigente regionale esperta e seria, che saprà trovare la soluzione più adatta in una tipologia di competizione, quale è quella regionale che, lo ha ribadito Carlo Calenda qualche giorno fa, è per noi difficile. Se, a livello nazionale, il nostro obiettivo è e resta – e guai se cambiasse – quello di superare il bipopulismo tossico che ci governa, a livello regionale occorre fare i conti con un sistema che penalizza candidature terze e autonome. Valuteremo con serenità come procedere”.
Conteranno i programmi, quindi, come sempre si dice in questi casi.
“Più che i programmi, che spesso sono libri dei sogni o bandierine elettorali, alle volte pieni zeppi di incongruenze, conterà l’agenda, la visione complessiva che si ha di un territorio, di una realtà, di una regione e la prospettiva che gli si vuole dare. Ai problemi della sanità, dei trasporti, dell’istruzione vogliamo dare risposte pragmatiche o limitarci alla misura dal ritorno elettorale immediato? I cittadini dovrebbero pretenderla questa chiarezza. Mi faccia aggiungere una cosa…”.
Prego
“Ad inizio giugno, a Napoli, il coordinatore regionale under30 Vincenzo Cennamo ha organizzato, e noi con lui, un’iniziativa dal titolo Azioniamo il futuro con la quale i giovani di Azione hanno presentato ai consiglieri regionali e all’On. Antonio D’Alessio le proprie proposte per le prossime elezioni regionali. Io mi sono occupato di istruzione e formazione: i dati emersi, se qualcuno avesse la bontà di leggerli, farebbero impallidire chi oggi si spertica in alchimie politiche che sembrano più dei mercimoni di cui non si avverte la necessità. Ecco, sono le battaglie per una scuola migliore, per una sanità migliore, per territori più curati e sicuri a doverci smuovere. È su questo che vogliamo basare la nostra politica”.
Il centrosinistra alla fine proporrà Fico per la guida della Regione, nei confronti del quale Calenda non è mai stato tenero.
“No, non è mai stato tenero così come non è mai stato tenero nei confronti di un certo modo di fare politica. Siamo nati per questo, dobbiamo ricordarcelo. Ma, come dicevo prima, la dirigenza regionale, in tranquillità e autonomia, valuterà con attenzione il da farsi. Anche perché se con Sparta si piange non mi pare che con Atene si rida, se mi consente la semicitazione”.
Azione proporrà sue liste?
“Azione ha capitale umano, esperienza politica, spessore e organizzazione. Non le manca nulla. Se ci saranno le condizioni politiche certamente sì”.
In provincia, invece, che aria si respira? Come valuta questi primi mesi della nuova segreteria?
“Personalmente, li valuto in maniera positiva. Con il segretario Pacifico si lavora in maniera proficua e produttiva e così con i colleghi vicesegretari, col presidente Forni e con tutti i comitati cittadini. Chiaramente, Antonio D’Alessio è, per noi, sempre un punto di riferimento irrinunciabile per la sua credibilità e la sua disponibilità. Non mi faccia fare elenchi perché certamente dimenticherei qualcuno e io, da buon democratico cristiano, preferisco stare in pace con tutti.
Scherzi a parte, con chiarezza mi faccia dire che non è più il momento però di autoattribuirci meriti e virtù: che siamo seri, credibili e attrattivi è vero ma ora è il momento di serrare le fila per cercare di incidere sulla realtà, intercettando le esigenze dei cittadini e provando a fornirgli delle soluzioni realizzabili. Abbiamo tenuto congressi cittadini a Pontecagnano, Salerno, Scafati, abbiamo accolto nuovi attivisti ed amministratori locali e con lo stesso spirito dobbiamo riprendere i lavori di rafforzamento del partito da settembre. Il lavoro che, con il presidente Forni e tanti altri amici, portiamo avanti da tempo”.
E lei? Che ambizioni ha per il futuro?
“Io coltivo l’arte della pazienza. Nessuna fretta e nessuna impulsività. Se si verificheranno le condizioni in futuro ci penserò. Tempo al tempo”.
In conclusione, presidente Forni, perché un giovane oggi dovrebbe avvicinarsi alla politica, alla tanto vituperata politica?
“Perché, per quanto vituperata possa essere, non possiamo farne a meno. E che i giovani se ne interessino è importante, in un Paese in cui sono perennemente citati e totalmente non considerati. Il mio auspicio è che gli elettori, al netto delle questioni anagrafiche che valgono fino ad un certo punto, ricerchino nei candidati un ingrediente fondamentale: la credibilità. Ragionarci prima per evitare di lamentarsi poi…”.gli esperti. (





