Libera professione forense: pazienza, impegno e professionalità - Le Cronache
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Libera professione forense: pazienza, impegno e professionalità

Libera professione  forense: pazienza, impegno e professionalità

di Alida Rita Giannattasio

Libera professione forense, ovvero parlare dell’avvocatura, di tutti gli ostacoli che ci sono da superare per iscriversi all’albo e di tutti quelli che ci saranno, per esercitare ogni giorno e garantire quel diritto alla difesa costituzionalmente garantito in cui chi scegli di fare l’avvocato crede fortemente, specialmente quando si dice che la difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento. A raccontarci come e quali difficoltà ci sono per diventare avvocato oggi, è Michele Giannattasio, 49 anni, di Salerno. L’avvocato esercita la professione forense da circa venti anni, considerando il periodo della pratica forense; è titolare del suo omonimo studio legale con sede a Salerno ed è specializzato in Diritto Civile e Societario e Diritto del Lavoro. Qual è stata la sua formazione professionale? Dopo la laurea in Giurisprudenza, conseguita nel 1997, presso l’Università degli studi di Salerno, ho iniziato la pratica forense presso uno studio legale specializzato in Diritto Civile. Ultimato il biennio di praticantato, durante il quale mi sono abilitato al patrocinio dinanzi alle giurisdizioni inferiori, ho sostenuto l’esame di Stato conseguendo presso la Corte di Appello di Salerno il titolo di avvocato nel 2000. Quali motivazioni l’hanno indotta spinta ad aprire questo studio? Ho sempre considerato l’avvocato un libero professionista e non ho mai accettato di svolgere la mia attività sotto la direzione di qualcuno. Ho pertanto scelto di aprire uno studio in piena autonomia. Quale scuola ha frequentato prima di iscriversi all’Università? Ho frequentato il Liceo Scientifico presso la Badia di Cava. Pensa che questa scuola le abbia dato una buona preparazione per la facoltà che ha scelto? Assolutamente sì; il Liceo retto da monaci Benedettini mi ha impartito una buona forma mentis, un ‘ottima cultura umanistica e una buona conoscenza del Latino che mi ha aiutato nello studio del Diritto. Appena iniziato il liceo, ipotizzava che questa sarebbe stata la professione dei suoi sogni? Inizialmente non credevo di voler diventare avvocato ma, procedendo negli anni, ho deciso che avrei esercitato questa professione. Com’è una giornata tipo? La mia giornata tipo inizia la mattina con la sveglia alle 7:00; faccio colazione con mia figlia. Se non ho udienza alle 9, sono in studio e procedo a una veloce lettura della posta elettronica. Inizio quindi a studiare le varie pratiche e a ricevere la clientela, attività che si protrae spesso fino a tarda ora. Ultimamente mi sono imposto di finire alle ore 19:00 per trascorre più tempo in famiglia, ma poche volte riesco a rispettare questo impegno e spesso rientro a casa non prima delle ore 22. Quali sono secondo lei gli aspetti positivi di questo lavoro? Gli aspetti positivi sottesi sono, come per tutte le libere professioni e i lavori autonomi, la libertà insita nella libera professione e la possibilità di lavorare potendo studiare. Ritengo che se si è studiosi e si desidera l’approfondimento, l’attività di avvocato è sicuramente ottimale. Come si descrive nel contesto professionale? Sono una persona affidabile e precisa e pretendo le medesime qualità da chi collabora con me. Quello di Giurisprudenza è un percorso di studi molto difficile, crede che le nuove generazioni siano disposte a intraprenderlo? Ho molta fiducia nelle nuove generazioni e le reputo sicuramente all’altezza di un percorso di questo tipo che richiede molto impegno. Qual è il suo consiglio per i ragazzi che vorrebbero diventare avvocato? Il mio consiglio è avere tanta pazienza, non scoraggiarsi mai, impegnarsi e aspettare che il tempo premi l’impegno. I frutti si raccoglieranno certamente.