di Daniele Petrone *
Il tempo delle passerelle è finito. L’arroganza della Politica, ormai sempre più tracotante e cieca rispetto ai bisogni del territorio e delle giuste richieste di aiuto che si sollevano dal mondo agricolo, fa registrare ancora una volta, purtroppo nostro malgrado, l’assenza e la totale incapacità ad assumere impegni concreti e azioni incisive rispetto a un modello di sviluppo ormai giunto al suo capolinea. Non c’è più tempo. Il comparto lattiero-caseario vera eccellenza del nostro territorio, non solo per il prodotto trasformato (mozzarella di bufala), ma per quello che rappresenta per la nostra economia Regionale, sia in termini di fatturato che occupazionale, è sotto attacco e ben presto gli toccherà la stessa sorte già toccata ad un’altra eccellenza della nostra terra, il cosiddetto “Oro Rosso” e cioè il pomodoro, ormai scomparso o relegato in una piccola nicchia di prodotto. La riduzione del prezzo del latte di bufala alla stalla è uno dei problemi che attanaglia il settore, ma non il “problema”. Problemi ben più grossi e noti sono all’orizzonte da tempo al sistema allevatoriale e che meritano risposte immediate, da una classe dirigente Politica e Sindacale che voglia essere all’altezza del compito. Così come per il proliferare degli impianti serricoli nella Piana del Sele, in assenza di una programmazione e concertazione capace di coniugare sviluppo, salute dei lavoratori e dei consumatori. Bisogna invertire la rotta. I Comuni, primi attori della difesa del territorio debbono riappropriarsi del proprio ruolo, abbandonando una logica municipalistica, interagendo con il territorio limitrofo. Occorre una visione più ampia capace di ridare slancio e competitività al comparto agricolo e che nasca fuori da ogni logica municipalistica in difesa dalla tutela ambientale, dell’agricoltura, del territorio e del suolo agricolo. Pertanto ribadiamo, ancora una volta, al Sig. Sindaco di Eboli di rispettare gli impegni assunti e ciò in principal luogo per rispetto istituzionale verso il C.C. che ha deliberato tali impegni, facendo proprio il dibattito e inoltre chiediamo si sostenere la creazione di un Osservatorio permanente sull’evoluzione dei processi in agricoltura nella Piane del Sele.
In particolare, al Sig. Sindaco del Comune di Capaccio va detto che la Riforma Agraria degli anni cinquanta ha rappresentato, pur con tanti limiti, un baluardo a garanzia della destinazione del suolo agricolo, tramite il vincolo di indivisibilità e di non alienazione. Noi auspichiamo che per tutti i terreni di proprietà pubblica e demaniale ci sia una nuova Riforma Agraria, e cioè che la loro destinazione rimanga vincolata ad un uso agricolo, in modo perpetuo. Pertanto non possiamo che ribadire e sostenere gli impegni assunti con atto deliberativo di G.C. del 28.05.2020 n. 264 per i beni dell’ex ERSAC consegnati ai Comuni dopo il suo scioglimento.
Ogni atto susseguente sarebbe da ritenersi nullo in quanto in netto contrasto con le finalità della donazione. Scongiuriamo ogni possibile azione speculativa, che possa sottrarre altro suolo destinato ad uso agricolo, e che possa invece favorire l’accorpamento e la nascita di nuove aziende agricole con bandi pubblici, senza danneggiare chi possa esercitare i diritti sanciti e sottoscritti da Patti Agrari e dalle leggi in materia di prelazione sui fitti in essere. Infine chiediamo di sostenere e fare propria la proposta della creazione di un Osservatorio permanente sull’evoluzione dei processi produttivi nella Piana del Sele. Osservazioni che rimettiamo a tutti coloro che hanno a cuore le sorti economiche e sociali del nostro territorio e in modo particolare ai Sindaci intervenuti nel pubblico dibattito avuto pochi giorni fa presso l’azienda l’Improsta di Eboli.
*Presidente Associazione SAP