È disponibile, in tutte le librerie e in rete, la seconda opera di Angelo Nairod “Uova in camicia …e altre storie di (stra)ordinario coraggio” per le Edizioni Dialoghi. Dopo aver trattato con successo il tema della diversità con “Quando i Diversi siamo Noi” (LFA Publisher -2018) con il quale si è aggiudicato l’alloro nel prestigioso concorso “Caterina Martinelli”, nonché il Premio speciale Maralunga, nella VI edizione della Biennale Internazionale di Poesia e Narrativa – Percorsi Letterari … “Dal Golfo dei Poeti Shelley e Byron, alla Val di Vara”, Angelo Nairod si è riproposto di scavare più a fondo nel tema del diverso. “Uova in Camicia” che sarà presentato a Pontecagnano, domenica 20 marzo ore 10,30 Libreria Mondadori bookstore, via Marconi 45, nel corso di un evento che sarà introdotto dal Sindaco della cittadina Giuseppe Lanzara, a cura delle Associazioni culturali Emiolia, presieduta da Pasquale Auricchio e I Volti di Cassandra guidata da Lucia Zoccoli, con reading musicali di Maria Robertazzi, Giada Campione e dello stesso Auricchio, affronta, infatti, temi forti e di grande attualità: dalla violenza sulle donne all’ omogenitorialità, dalla surrogazione all’emancipazione femminile, con un occhio di riguardo ai diritti LGBTQ+. Il tema del coraggio è il collante di tutti i racconti. L’autore ritiene che “È nell’ordinario che ciascuno di noi deve trovare un coraggio straordinario. Nelle sfide di tutti i giorni, nelle avversità che si presentano in ogni istante. Così, con (stra)ordinario coraggio, i protagonisti della raccolta combatto con una dignità intoccabile, a testa alta e senza mai piegarsi. L’originalità di queste storie risiede nella sorprendente umanità che condensano, scevra da futili retoriche.” Altrettanto sorprendente lo scavo psicologico nei personaggi, i quali – ciascuno dalla propria prospettiva – offrono il loro sguardo sulla realtà contingente, dura e complessa. Quella di Teresa di fronte al figlio in coma; quella della madre-pittrice affetta dalla sindrome di Tourette; quella di Andy, che riesce a diventare il più giovane presidente gay del suo Paese. Andy, che molto ha in comune col giovane Paolo, cresciuto come Paola, in un intreccio che man mano si dispiega e offre acqua fresca tanto al vorace lettore assetato – che cerca il ritmo e il dinamismo – quanto a quello più introspettivo, che nell’oggetto-libro vuole trovare le risposte, le domande… e perché no: il dubbio. Le storie di (stra)ordinario coraggio che compongono Uova in camicia sono anzitutto un ‘caleidoscopio di sentimenti’. Si può affermare con certezza, infatti, che, uno per uno, questi racconti avviluppino il lettore in un pulviscolo inafferrabile di sensazioni. Non a caso, i riferimenti a fenomeni atmosferici o in genere alla volta celeste, al firmamento, si snodano a più riprese tra le pagine, ma il senso di esse è offerto da un elemento solo apparentemente banale, all’interno del racconto che dà il titolo alla raccolta, una sorta di ‘correlativo oggettivo’ a cui non si può non badare. Angelo Nairod delinea una serie di vicende tutt’altro che bidimensionali. Niente è bianco o nero, ma i suoi personaggi brillano della luce di un arcobaleno inafferrabile. Così Gianna e Pierpaolo, intrappolati ciascuno in una solitudine inasprita dal contesto storico; oppure Elettra, più che mai figlia del suo tempo, alle prese con le contraddizioni che gravano sulla famiglia. Ognuno di questi ‘caratteri’ vive al meglio delle sue possibilità, un giorno dopo l’altro sfiorando o conoscendo l’abisso per poi risalirlo. E tutto ciò l’autore sa condurlo con tocco leggero e poetico, sensuale e romantico, in alcuni momenti, nel senso meno deteriore del termine. Come nella storia di Claudio e suo marito. Lo stile è piano, necessario, essenziale. Sa andare a colpire dove serve con poche parole, periodi scarni ed efficaci, intervallati ad altri di più ampio respiro, che danno spazio ad apprezzabili considerazioni e approfondimenti di cui le storie sono il pretesto. Un’intelligenza che concorre all’empatia anche – per esempio – sul piano linguistico, strizzando l’occhio a espressioni colloquiali (caratterizzate quanto basta) che ci permettono di superare la nostra identità di singoli, laddove è proprio l’identità – problematizzata ma al tempo stesso desiderosa di affermarsi – uno dei temi principali della raccolta. Anzi, a ben guardare ne costituisce proprio l’essenza e l’intera struttura.
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