Le regole non scritte della Musica Classica - Le Cronache Spettacolo e Cultura
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Le regole non scritte della Musica Classica

Le regole non scritte della Musica Classica
Di Olga Chieffi
Visioni e idee per la formazione del futuro: nasce la Masterclass “Le regole non scritte della Musica Classica”, a Pagani  dall’incontro di due menti affini, Elisa Francescon e Raffaele Ficuciello, un progetto che ambisce dal 13 al 15 dicembre a riscrivere le regole della formazione musicale del futuro. Dopo essersi conosciuti online grazie ai ponti digitali che oggi consentono di creare connessioni nonostante la distanza, Elisa e Raffaele scoprono di aderire agli stessi valori e di perseguire la stessa missione: innovare la formazione musicale tradizionale. La Dott.ssa e M° Elisa Francescon, che per la prima volta ha introdotto nel territorio veneziano un nuovo modo di pensare la musica, propone un approccio che unisce creatività, consapevolezza e visione imprenditoriale. “Il Music Business applicato alla Musica Classica è una nuova forma di pensiero”, racconta Elisa, “un modo per insegnare la Musica partendo anche dalla realtà.” La sua esperienza personale l’ha spinta a creare quei progetti che avrebbe voluto trovare nel suo territorio tredici anni fa, appena diplomata, per entrare nel mondo del lavoro. All’epoca, costruire un progetto sostenibile nell’industria musicale sembrava impossibile per lei: nessuno le aveva spiegato come muoversi all’interno del Music Business. Solo attraverso un profondo lavoro di ricerca è riuscita a trovare la sua strada e oggi desidera che i giovani possano farlo avendo il cammino spianato. un progetto inedito firmato Elisa Francescon e TYM Academy, di cui Raffaele è Presidente. L’obiettivo è quello di fornire ai giovani musicisti strumenti concreti per costruire il proprio futuro. C’è un momento, nella vita di alcuni musicisti, in cui le note non bastano più. In cui si intuisce che dietro ogni accordo esiste una struttura, una regola, un contratto. Elisa Francescon questo momento lo ha ascoltato con la stessa sensibilità con cui, per anni, ha ascoltato le sfumature di un pianoforte. La Francescon è oggi titolare di Diritto&Musica, uno spazio multidisciplinare in cui le norme e le armonie non si escludono, ma si alleano. Un progetto che non si limita a offrire tutela legale agli artisti, ma li educa, li forma, li guida. Con empatia, con visione, con la consapevolezza di chi ha vissuto entrambi i mondi, senza mai rinunciare alla propria identità. “La musica mi ha chiesto di prendere un’altra strada”, racconta Elisa, che ha lasciato un percorso verso la magistratura per seguire ciò che sentiva battere dentro: la necessità di portare conoscenza, tutela e strategia a chi fa della musica la propria vita, spesso senza avere gli strumenti per proteggerla. Nel suo percorso, ha unito le competenze giuridiche all’esperienza artistica e a un profondo studio del Music Business: marketing, imprenditoria, branding, gestione dei diritti, digitalizzazione. Un kit completo per un artista del presente. E del futuro. La sua figura sfugge alle etichette. Non è solo una consulente, non solo una formatrice, non solo una musicista: è un ponte. Un punto di congiunzione tra due linguaggi, da sempre considerati opposti. Ma che in realtà, se ben orchestrati, possono proteggersi a vicenda. Come diceva Aulo Gellio, filosofo latino e giurista: “Leges sine moribus vanae”, le leggi senza cultura sono vuote. Elisa, con Diritto&Musica, porta la cultura della musica nel cuore del diritto, e viceversa. E non lo fa con tono accademico o burocratico. Lo fa con la voce gentile di chi ha insegnato pianoforte, di chi conosce la fatica delle prove e le incertezze dei primi cachet. Lo fa da donna che ha saputo ritagliarsi uno spazio credibile in due mondi ancora troppo maschili, e da professionista che ha scelto di non sacrificare nessuna parte di sé. Tra i problemi più comuni che affronta ci sono concerti senza contratto, accordi verbali mai messi per iscritto, crediti non riscossi, contratti capestro. Errori che si pagano cari, spesso per mancanza di informazione. E proprio l’informazione è l’arma con cui Elisa combatte: nelle aule virtuali, nei social, nelle consulenze. Con un messaggio chiaro: essere artisti non basta, bisogna essere artisti consapevoli. “Oggi il musicista è un creativo ma anche un imprenditore di sé stesso”, spiega. Serve sapere un po’ di tutto: diritto, branding, social, pianificazione, IA. E soprattutto, serve una visione strategica. “Chi sa fare una cosa, ne fa una. Chi ne sa fare tante, ne fa tante.” Nel suo approccio si intravede anche un altro valore dimenticato: la cura. L’ascolto autentico delle esigenze degli artisti, la capacità di costruire soluzioni che non siano solo giuridiche ma anche creative. “Mi è già capitato di risolvere un problema legale con una soluzione artistica”, dice. Poi, ci sono le parole che lascia ai giovani. Parole leggere e potenti come una sinfonia che resta nella testa. Li invita a non adattarsi alle regole altrui, a seguire l’intuizione, a studiare tutto ciò che li appassiona. Perché solo chi conosce le regole può riscriverle. “Non si può scappare da quello che abbiamo dentro,” dice. E in quella frase c’è tutto: c’è la musicista, la giurista, la donna. C’è una mente che ragiona con logica e un cuore che vibra come una corda. Elisa Francescon ha trasformato la propria dualità in una proposta unica. Un luogo in cui i giovani artisti non si sentano più soli. Perché la musica ha bisogno di essere libera. E la libertà, senza conoscenza, non dura a lungo. Anche Raffaele, fondatore e Presidente di TYM Academy, crede profondamente nella formazione come strumento di libertà e giustizia sociale. “La formazione è l’unica vera arma contro l’ignoranza, l’odio e la corruzione. Credo che i giovani debbano avere opportunità accessibili a tutti con la possibilità di scegliere, di creare, di crescere senza vincoli o barriere economiche. Voglio che questa Masterclass sia il primo passo verso una scuola diversa, dove la cultura incontra il coraggio di sognare.” La sua esperienza personale lo ha spinto a voler combattere le logiche di potere e le gerarchie che spesso limitano la crescita di un giovane musicista. TYM Academy nasce proprio da questo desiderio: rendere accessibile la conoscenza e democratizzare l’eccellenza.