Andrea Pellegrino
«Le fibrillazioni? Sono fisiologiche, anzi ben vengano». Altermine dell’ultima seduta di Consiglio comunale, il bilancio è di Alessandro Ferrara che dall’inizio della consiliatura guida l’Assise. Politico e amministratore di lungo corso, è anche capostaff in Provincia di Salerno. Guarda al futuro (politico) ma guida con equilibrio il civico consesso.
Partiamo dall’ultimo Consiglio. Ci sono stati dei distinguo all’interno della maggioranza ma alla fine il risultato è stato messo in sicurezza…
«Ritengo che siano fibrillazioni fisiologiche, anzi ben vengano perché ritengo che la critica o il dissenso possa portare valore aggiunto permettendo a chi gestisce di operare gli aggiustamenti necessari per raggiungere al meglio il risultato. Voglio anche evidenziare che oggi amministrare la cosa pubblica è un compito difficile e con alto carico di responsabilità».
Da politico e amministratore di lungo corso come giudica questa fase politica ed amministrativa?
«Il buon politico è quello che conosce l’iter amministrativo e che agisce non solo alla ricerca del consenso elettorale ma che risponde alla fiducia riposta in lui dagli elettori con fatti e azioni concrete con il fine di garantire efficacia ed efficienza della macchina amministrativa mettendo al primo posto bene comune. In questo periodo di grande lassismo politico, chi si discosta dall’essere un buon politico è destinato a perdere il consenso della gente e quindi ad uscire di scena».
Un po’ di nostalgia del passato?
«Non mi ritengo un nostalgico: penso semplicemente che anche la politica deve inevitabilmente adeguarsi al cambiamento e all’evoluzione della società».
Le urne hanno consegnato una maggioranza ampia, le discussioni sono fisiologiche o pensa che siano i tempi cambiati?
«Sicuramente i tempi sono cambiati ma la maggioranza a mio avviso non viene messa in discussione. Come ho già sottolineato ben vengano il confronto costruttivo e le discussioni se finalizzate a lavorare bene in un momento difficile sia dal punto di vista locale che nazionale».
Lei è noto per il suo equilibrio, pensa che sia la dote principale per questo ruolo?
«La figura del presidente del consiglio comunale è senza dubbio fondamentale per garantire il buon andamento dell’intera amministrazione e l’equilibrio tra maggioranza e opposizione. In tale veste ritengo essenziale la moderazione, l’educazione e il rispetto delle opinioni ditutti e soprattutto il rispetto della buona condotta della pubblica amministrazione. Per questi motivi ogni volta che viene chiesto il mio intervento mi impegno a tutelare il dialogo e a garantire un clima quanto più sereno possibile per discutere al meglio dei tanti e seri problemi che riguardano la nostra città».
Progetti per il futuro?
«Sì. Essendo alla mia terza consiliatura, e soprattutto alla luce del mio percorso in crescendo nell’ambito politico, sono sicuro di voler continuare a percorrere questa strada contando molto sulla esperienza acquisita in questi anni e sull’affetto e sostegno dei cittadini che sono i detentori del vero potere decisionale nel modello democratico come il nostro. Concludo dicendo che sono pronto a cogliere le nuove occasioni e sfide che mi si presenteranno nei prossimi anni».