di Antonio Martone
Il novantesimo campionato di B che ha preso il via ieri sera con l’open day tra la matricola Pisa e l’ambizioso Benevento, è sicuramente tra i più belli ed appassionanti dell’ultimo decennio, se non altro per l’altissimo numero di formazioni, che almeno sulla carta, ambiscono alla promozione diretta in A o ad un posto nei play off. Almeno il cinquanta per cento dei club si è mosso ed organizzato in questa direzione, anche se poi sarà il campo a dire se investimenti ed operazioni sono stati azzeccati. Insomma, si registra un livellamento in alto che dovrebbe rendere il torneo ancora più interessante ed incerto. Almeno dieci i club di prima fascia. Un listone dove Benevento, Frosinone, Empoli, Chievo Verona e Cremonese sembrano avere qualcosa in più, ma al quale si possono aggiungere Cittadella, Perugia, Spezia, Pescara e Crotone. Un terzetto composto da Ascoli, Salernitana e Venezia fa parte delle possibili sorprese e poi il restante tra centroclassifica e lotta per la salvezza. Parlo di Livorno, Trapani, Cosenza, Juve Stabia, Pordenone, Pisa e Virtus Entella. Al di là delle ambizioni dichiarate c’è poi la presenza di top player che rende ulteriormente prestigioso il cosiddetto “secondo campionato degli italiani”. Il sardo Sau nel Sannio, il bomber Stepinski a Verona, il difensore Maietta con l’Empoli, il mancino Camillo Ciano con i ciociari, l’ex azzurro Alessio Cerci a Salerno, l’argentino Maxi Lopez a Crotone, tutti atleti, tanto per citare dei nomi che faranno gustare il sapore della serie A. Rispetto all’anno scorso ci sarà una certa “regolarità”, auspicata da tutti, senza l’inusuale turno di riposo e pertanto ci saranno equilibri e logiche maggiormente sostenibili e dalla casistica già definita. La Campania che è tornata finalmente a tre, record assoluto, come tre stagioni fa, potrebbe recitare un ruolo importante. La struttura e le potenzialità del Benevento sono note, anche se al di là dei nomi che non si discutono come Maggio, lo stesso Sau, Schiattarella, c’è qualche perplessità legata alla fisicità ed all’età media generale, ma si tratta solo di ipotesi perché come detto il rettangolo verde stabilità dove sta la verità. I giallorossi, dunque, possono ambire alle prime posizioni, poi ci sono appunto Salernitana e Juve Stabia. I granata anche se in precampionato non hanno convinto quelli più scettici potrebbero finalmente inserirsi tra le grandi, mentre la matricola Juve Stabia per il momento con la targhetta di squadra da bassifondi, se riuscirà a far quadrare i conti in avanti potrebbe imporsi come rivelazione.
Ma andiamo nei dettagli. Ventura ha annunciato chiaramente che vuole ripetere il progetto Torino ed in questa ottica ha gestito lui il mercato che però è ancora monco perché si avverte l’assenza di un bomber di razza, con il nome di La Mantia che potrebbe davvero mettere d’accordo tutti e che rappresenterebbe il partner ideale per sfruttare i cross millimetrici di un certo Alessio Cerci tornato dal suo mentore per brillare negli ultimi anni della carriera come in quelli iniziali. L’equivoco, però è quello del modulo. Il collaudato 3-5-2 che è stato sempre il cavallo di battaglia dell’ex ct della nazionale azzurra che nella mente degli italiani ha sostituito il compianto Mondino Fabbri, non sembra essere l’ideale per esaltare le doti proprio di Cerci abituato a giocare largo sulla fascia e né si può pensare di utilizzarlo come quinto a centrocampo. Ecco, sarà fondamentale fare chiarezza su questo aspetto per evitare altri casi Rosina o Calaiò come avvenuto nel recente passato anche perché il resto della squadra specie a centrocampo sembra aver cambiato pelle con gente agonisticamente e fisicamente all’altezza. In difesa anche numericamente probabilmente ci sarebbe bisogno di qualche altra cosa e obiettivamente non è affatto traumatico o deleterio il divorzio con Pucino che qualcuno forse in maniera strumentale ha cercato di enfatizzare. Visto che siamo in argomento, chiariamo anche che per poter centrare il sogno play off sarà necessario anche trovare la giusta tranquillità e mettere da parte querelle con la società o verso Lotito o verso Fabiani e remare in una unica delusione, passando alla fase di processi solo in un secondo momento. Spesso in passato sono stati persi punti importanti non per il campo ma per il contorno ed è un vero peccato pensando alla grandezza del pubblico di fede granata che sarebbe da serie A e che è o meglio anche in questo caso usiamo il condizionale sarebbe sempre, a prescindere il dodicesimo uomo in campo.
Nella città delle terme, parlo della Juve Stabia chiaramente è stato un grande colpo la riconferma di Fabio Caserta sulla panchina che possiamo considerare uno dei tecnici emergenti più interessanti del panorama nazionale unitamente a Zanetti, Italiano e Dionisi che guarda caso alleneranno tutti nel campionato di serie B che ci accingiamo a vivere tutti insieme appassionatamente. Solo alcune considerazioni per non correre il rischio di dilungarmi troppo. Se la difesa che beneficia dell’innesto di Tonucci e la conferma in blocco di quella granitica della passata stagione, renderà come in Lega Pro ci saranno grandi chanche di salvezza. L’altra condizione è il fattore campo. Il Menti potrebbe essere una trappola per tutti e rendere la vita difficile per la logistica ed il fondo in sintetico. Con questi due ingredienti in aggiunta al naturale entusiasmo le vespe potrebbero pungere un po’ tutti ed essere una sorta di mina vacante anche se guardando la rosa appare evidente che ci sarebbe bisogno di un goleador che assicuri almeno 10 gol senza nulla togliere all’ex giallorosso Cisse.
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