di Andrea Pellegrino
Lavori di manutenzione all’alveo del torrente Fusandola. Ieri mattina si sono visti, nell’area di Santa Teresa, operai della Siis che hanno iniziato a lavorare nei pressi dello sbocco a mare del torrente “deviato”, finito nell’occhio del ciclone dei comitati che da anni combattono la realizzazione del Crescent di Bofill. A quanto pare si tratterebbe di un intervento tecnico di pulizia e manutenzione dell’alveo e delle condotte fognarie. L’occlusione dello sbocco del torrente era stato oggetto anche di segnalazione, non solo da parte di Italia Nostra e No Crescent ma anche dal consigliere comunale Roberto Celano che aveva chiesto interventi urgente agli organi preposti di Palazzo di Città. Si valuta, tra l’altro, se la deviazione del torrente, predisposta per far spazio alla costruzione della piazza della Libertà e del Crescent (quest’ultima opera sequestrata dalla Procura di Salerno), abbia creato problemi allo sbocco d’acqua e alle condotte fognarie, con conseguenti disagi che sarebbero stati riscontrati anche nei fabbricati della zona, ed in particolare dal popoloso Palazzo Edilizia, già triste protagonista di un crollo di un’ala. Si parla di un intervento di messa in sicurezza nella zona del tracciato oggetto di un restringimento ma a quanto pare non si escludono ulteriori lavori nell’area di Santa Teresa. Tra l’altro il torrente Fusandola, o meglio la deviazione del corso d’acqua che nel ’54 portò morte e distruzione a Salerno, resta elemento cardine della battaglia di Italia Nostra e No Crescent che in più sedi hanno manifestato la loro preoccupazione per un intervento che è avvenuto, tra l’altro, senza le dovute autorizzazioni da parte della Soprintendenza. Intanto sul fronte Crescent, s’attendono ancora le decisioni della Procura (in merito alla richiesta di dissequestro avanzata dalla società Crescent Srl e dalla Sist) e del Consiglio di Stato che, dall’ultima udienza, ancora non si è espresso sul ricorso in appello presentato da Italia Nostra. Il tutto mentre la prossima settimana la partita si sposterà anche al Tar Salerno, dove saranno in discussione i ricorsi presentati (sempre da Italia Nostra e No Crescent) per l’annullamento del permesso a costruire del primo settore della mezza luna di Bofill (già bloccato in sede cautelare) e contro la costruzione della torre T2 che dovrebbe ospitare la nuova sede dell’autorità portuale. Mentre c’è un terzo ricorso che riguarda il permesso numero 7/2012 rilasciato in variante in corso d’opera alla società Crescent srl.