di Pina Ferro
Lavori di “recupero e integrazione delle sedute del Teatro di Velia”, la senatrice (commissione Cultura) del Movimento 5 Stelle chiede, al competente Ministero l’accesso agli atti con una nota datata 22 febbraio. E, lo scorso 1 marzo, in una nota ulteriore, diretta in primis al nucleo carabinieri Tpc (Tutela Patrimonio Culturale) di Napoli “ho riassunto, prima di porre nuovi quesiti quanto si conosce (da fonti aperte) circa la ditta esecutrice del contestatissimo intervento di restauro delle sedute della cavea, concesso per affidamento diretto alla “Restauro e Costruzioni Srl” grazie ad una somma urgenza che suscita più di un dubbio. “Si tratta – sottolinea la senatrice penatastellata – di una società a responsabilità limitata con sede ad Eboli la cui attività principale identificata dal codice ateco 200: “Costruzione di edifici residenziali e non residenziali. Non si trova quasi nulla, in rete, circa le attuali pregresse esperienze di questa ditta che sarebbe nata a maggio 2019 (erede di numerose altre), salvo la richiesta di iscrizione in White list presentata alla prefettura di Salerno il 7 maggio 2020 per l’attività “Noli a freddo di macchinari”. Nel mondo della comunicazione esasperata, dunque, la “Restauro e Costruzioni Srl dei signori Gianino Infante e Natascia Alfano sembra, dunque, tenere alla privacy assai più che alla pubblicità delle proprie competenze e tace soprattutto, delle esperienze nel settore che la ragione sociale menzione per prima: il restauro”. La senatrice Margherita Corrado ricorda anche che le cronache locali citano la “Restauri e Costruzioni” solo a novembre 2019, per segnalare che si è aggiudicata l’appalto della manutenzione del cimitero di Eboli (avendo la meglio sulle altre 57 ditte concorrenti) dove un fratello del contitolare, il commercialista e consigliere comunale Pasquale Infante avrebbe avuto un ruolo di primo piano nello sfruttamento del lavoro degli immigrati clandestini nella Piana del Sele svelato dall’ inchiesta Caporalato della procura di Salerno, mentre la presunta corruzione del sindaco Massimo Cariello da parte di un altro fratello Pierino Infante, già amministratore comunale a sua volta ha concorso all’arresto a settembre 2020, del primo cittadino ebolitano. Un approfondimento si impone a questo punto in tutte le sedi deputate. “Al netto di quanto sopra ho chiesto ai destinatari della nota – aggiunge la senatrice Corrado – quali esperienze “certificate abbia maturato la “Restauro e Costruzioni Srl”, ditta in possesso della categoria Og2 (classifica III -bis) in fatto di restauro di beni culturali e in base a quali presupposti il Rup del progetto ha deciso l’affidamento diretto dei “Lavori recupero integrazione delle sedute del teatro di Velia” proprio alla ditta citata. Dalla direzione generale musei, intanto, a conferma della rinuncia implicita dei vertici amministrativi ad esercitare i propri doveri di indirizzo, direzione, coordinamento e controllo nei confronti degli istituti e luoghi della cultura dotati di autonomia speciale persino quando siano di secondo livello come il Parco di Paestum Velia mi si “rimanda” alla Direzione del parco per ostensione degli atti prodotti e detenuti da quella che la Direzione generale interpellata non possiede. In aggiunta a quanto inviatomi dal Servizio I della suddetta direzione il 15 febbraio scorso avevo richiesto espressamente di poter vedere: incarico di Rup ad un dipendente amministrativo con il previsto elenco dei requisiti in suo possesso e in più, se carente di qualcuno dei requisiti richiesti, in carica agli affidatari delle attività di supporto Rup; incarico di progettista e direttore dei lavori numero 115 del 15 1 2021; comunicazione del Rup numero 154 del 21 2021; comunicazione incarico di consulenza all’ingegnere Pasquale Trotta che, si legge, “ha verificato il progetto dal punto di vista strutturale”; documentazione prodotta a seguito della attentata ricognizione citata dal dottor Zuchtriegel nella nota del 12 febbraio, dalla quale sarebbero emerse “criticità meritevoli di un intervento immediato” con specifico riferimento alla documentazione schedografica, fotografia e grafica prodotta; copia del progetto grafico, completa per tutte le tipologie di intervento previste nei lavori in oggetto; copia dell’affidamento alla ditta esecutrice e della documentazione fornita da contesta amministrazione per l’esecuzione dei lavori; curriculum della ditta esecutrice “Restauri e Costruzioni Srl”. Vedremo se davvero gutta cavat lapidem, come dicevano i romani, o lo sforzo compiuto per costringere la Pa ad accettare la richiesta di trasparenza che viene dalla società deve intendersi definitivamente fallito”.