
di Erika Noschese
Coinvolto nell’inchiesta relativa a ipotetiche truffe circa il superbonus, si è dimesso il sindaco. È accaduto a Laviano, dove il primo cittadino Oscar Imbriaco, nella giornata di ieri, ha rassegnato le sue dimissioni con effetto immediato, comunicando la sua decisione attraverso una lettera indirizzata alla segreteria comunale e ai consiglieri comunali. «Con dispiacere e non senza rammarico, Vi comunico le mie dimissioni dalla carica di Sindaco di Laviano. Una decisione ponderata e molto sofferta, che prendo dopo aver fatto tutta una serie di considerazioni, politiche e personali. Nei diversi periodi in cui sono stato Sindaco di questo mio amato paese, ho sempre agito nel superiore interesse del bene pubblico, non perseguendo mai ragioni personali. Ho servito la comunità in maniera puntuale, anteponendo gli interessi collettivi alle stesse mie esigenze, professionali e familiari; l’ho fatto, consapevole dell’onore che mi era stato dato di poter rappresentare il paese in cui non sono nato, un onore che niente e nessuno potrà mai togliermi o offuscare. Nella primavera del 2023, decisi di candidarmi per la carica di primo cittadino per la terza volta; ci sono riuscito, carico di enormi speranze e aspettative per il futuro di Laviano. Purtroppo, però, dopo pochi mesi dall’insediamento, ho cominciato ad avere problemi di salute. Li ho inizialmente superati ed ho pensato di poter riprendere normalmente le mie attività (amministrative, personali, professionali)», ha scritto il primo cittadino. A gennaio 2025, sono subentrati altri problemi di carattere personale, legati a un’indagine giudiziaria che vede coinvolto il sindaco. Ha aggiunto il sindaco: «È per il rispetto che porto per il Popolo di Laviano e per il Consiglio Comunale che ho deciso di dimettermi. Ritengo che tale atto sia necessario perché, come Sindaco di questa comunità, non sarei sereno e tranquillo nell’assumere decisioni obbiettive e nevralgiche per la conduzione dell’Ente Comunale. Le mie irrevocabili dimissioni scaturiscono anche per il rispetto della Magistratura, della quale più e più volte mi sono messo a totale disposizione, perché sono pienamente fiducioso nell’operato della giustizia, così come sono fiducioso che emergerà la mia piena estraneità alla vicenda penale; che scredita la mia persona e la comunità di Laviano. Sono anche sicuro che risulterà la piena legittimità degli atti amministrativi che ho compiuto nell’unico e solo interesse della comunità di Laviano. Il mio impegno come Sindaco finisce qui, non certo l’amore per Laviano». Nella giornata di mercoledì l’ultima presenza in consiglio comunale per l’approvazione del bilancio preventivo, una scelta «dettata da un senso di dovere, responsabilità istituzionale e politica, nonostante le mie precarie condizioni di salute e di serenità, nell’unico intento di non lasciare il Comune senza uno Strumento di Pianificazione Gestionale che potesse mettere in grave difficoltà i dipendenti e tutti i servizi erogati alla popolazione. A questo punto non mi resta che rimettere le mie irrevocabili dimissioni e lasciare il posto al Commissario Prefettizio. Molte cose sono state fatte e molte ne rimangono da fare, certo è che oggi Laviano è un paese migliore di come l’ho trovato. Rimane in me, immutato ed indelebile, l’onore di essere stato per tanti anni Sindaco di Laviano». Decade per riflesso anche la carica della consigliera del Comune Arianna Ciottariello, delegata in seno alla Comunità Montana del Sele – Tanagro rappresentata da Giovanni Caggiano. Il sindaco ieri era convocato per la conclusione degli interrogatori in merito alle indagini giudiziarie relativamente all’inchiesta giudiziaria sulla truffa del superbonus a Laviano, insieme ad altri 13 indagati per lavori mai eseguiti presso il villaggio antistress pare in assenza di gara per l’affidamento. Imbriaco è stato confermato sindaco di Laviano nel 2023, vincendo contro le altre tre liste civiche, con i rispettivi candidati alla fascia tricolore Giuseppe Grande, Giuseppina Vacca e Filomena Scelza, quest’ultima poi non ammessa. L’impianto accusatorio secondo le accuse consisterebbe nell’affidamento alla Polis Mathera della gestione risalente al 2022, con il sindaco che ricopriva anche l’incarico di responsabile dell’area dell’ufficio tecnico del Comune. Secondo quanto riferito al termine dell’interrogatorio con il Gip Valeria Campanile e il Pubblico Ministero della Procura Carlo Rinaldi, il sindaco avrebbe risposto a tutte le domande, chiarendo la sua posizione circa gli atti amministrativi adottati per il progetto villaggio antistress, attraverso il Superbonus.