L’attentato di Bruxelles. La testimonianza di Antonio Ioele, giornalista salernitano: era a Strasburgo - Le Cronache
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L’attentato di Bruxelles. La testimonianza di Antonio Ioele, giornalista salernitano: era a Strasburgo

L’attentato di Bruxelles. La testimonianza di Antonio Ioele,  giornalista salernitano: era a Strasburgo

di Erika Noschese
Il Belgio abbassa il livello di minaccia terroristica a Bruxelles dal massimo di quattro, disposto nella giornata di lunedì dopo l’attentato nella capitale, a livello tre. L’annuncio è stato dato ieri pomeriggio dal premier belga Alexander De Croo. Attimi di paura lunedì a Bruxelles quando l’Isis ha compiuto l’ennesimo attentato nel quale hanno perso la vita due svedesi. Tra le persone che seppure indirettamente hanno vissuto questi momenti di terrore anche il giornalista salernitano Antonio Ioele. Assistente parlamentare dell’onorevole Lucia Vuolo, appartenente al gruppo Ppe/Forza Italia Ioele era a Strasburgo dove era in corso la seconda plenaria del mese di ottobre del parlamento europeo con diversi temi importanti all’ordine del giorno da discutere. “Siamo a Strasburgo dove c’è un livello di attenzione molto alto in questo momento, un’apprensione necessaria dopo quanto accaduto a Bruxelles”, ha dichiarato il giornalista Ioele. E proprio a Strasburgo ieri erano esposte bandiere dell’Unione Europea e la bandiera svedese listata a lutto mentre all’ingresso del parlamento europeo due bandiere a lutto, quella dell’Unione Europea e quella belga. “Nelle ore immediatamente successive a quanto accaduto a Bruxelles con l’uccisione di due cittadini stranieri da parte di un cittadino di origine marocchina – che era presente a Bruxelles già da diverso tempo e si è dichiarato una pedina dell’Isis qualche ora dopo, morto questa mattina (ieri per chi legge ndr) con un colpo a petto da parte delle forze di polizia – abbiamo avuto un aumento delle misure di sicurezza soprattutto per quanto riguarda la sede di Bruxelles del parlamento europeo – ha raccontato Ioele – Tutti i dipendenti del parlamento dovevano essere in regime di telelavoro, orario di lavoro ridotto e parcheggio chiuso. In un primo messaggio arrivato verso le 10:30 di lunedì ci è stato chiesto di non rimanere in aree pubbliche”. Proprio in quei minuti era in corso la partita per gli europei, Belgio-Svezia, sospesa non appena si è diffusa la notizia di quanto accaduto e per le persone presenti allo stadio è stato disposto un piano per permettere loro di lasciare la struttura in totale sicurezza ma solo diverse ore dopo. “La paura c’è stata, inutile negarlo perché nel 2017 ci sono stati due attentati molto seri che hanno provocato diverse vittime, prendendo di mira in particolar modo la stazione metropolitana di riferimento del quartiere europeo e l’ingresso dell’International airport- ha raccontato ancora il giornalista e assistente dell’europarlamentare Lucia Vuolo – Nel mese di dicembre del 2018 c’è stato un attentato qui a Strasburgo dove ha perso la vita un collega giornalista italiano ed il pensiero è ritornato a quelle ore e a quei momenti drammatici che sono stati vissuti qui”. Tante le persone che hanno provato a mettersi in collegamento con l’onorevole Vuolo e con Ioele nei minuti immediatamente successivi all’attentato per sincerarsi delle loro condizioni di salute. “C’è chiaramente la paura di qualche altro cane sciolto che possa fare di peggio e la sensazione vissuta è stata quella di cambiare le abitudini di vita, scegliendo magari di non frequentare luoghi aperti perché questi momenti ci spingono a fare delle scelte per una nostra tutela e per quella dei nostri cari”, ha detto poi il giornalista salernitano. L’emergenza, per il momento, sembra essere rientrata ma resta alta l’attenzione da parte delle forze di polizia per evitare un a nuova strage che potrebbe avere conseguenze ancora più importanti.