L’assessore regionale al turismo Felice Casucci: Salerno lavora bene - Le Cronache
Ultimora

L’assessore regionale al turismo Felice Casucci: Salerno lavora bene

L’assessore regionale al turismo Felice Casucci: Salerno lavora bene

di Erika Noschese
La Regione Campania si appresta a vivere il Natale con una serie di iniziative finanziate e che andranno a coinvolgere molti comuni campani. La conferma arriva dall’assessore al Turismo Felice Casucci che, tra le tante cose, sta lavorando agli itinerari turistici senza però dimenticare le attività alberghiere ed extralberghiere a cui ha rivolto una particolare attenzione.
Assessore Casucci, si parla di turismo, un settore importante a livello regionale ma anche per la provincia di Salerno che prova a fare un salto di qualità. Il 2023 è stato un anno positivo, ai livelli del pre covid…
«Sì, abbiamo ripreso i livelli pre covid e in alcuni casi e per alcune destinazioni si superano nettamente. Penso a destinazioni molto ambite, simboliche, iconiche quali Capri, la Pensiola Sorrentina, alcune destinazioni nuove che hanno tirato molto su Napoli ma anche Salerno, Paestum. Queste destinazioni, nel periodo post covid, hanno avuto un attrattore aggiuntivo mentre nel caso di Salerno è perché hanno lavorato bene sulle promozioni internazionali con la nostra regia inteso come Regione Campania. Ho sempre trovato in tutte le fiere nazionali e internazionali la presenza di Salerno e questo è molto incoraggiante perché non tutti i comuni della provincia di Salerno e della Campania hanno lavorato bene come la Provincia e il Comune di Salerno».
Regione e Comune sono reduci dalla Fiera di Londra, una vetrina importante…
«Sì, una grande importanza anche per le nostre caratterizzazioni culturali, naturalistiche; Salerno ha tutta la parte relativa al Cilento e l’aspetto balneare, molto significativo, con la Costa Amalfitana, bene Unesco e la Costa Cilentana ma Salerno si è distinta anche dal punto di vista enogastronomico e questo è un argomento ulteriore. Nella fase post covid il turismo è visto anche come uno strumento di esercizio di tutela di sé stessi, del benessero e dello stare insieme e in quest’ottica Salerno è diventata un attrattore rilevante dal punto di vista iconico e concreto con l’aeroporto Salerno-Costa d’Amalfi che partirà nel 2024».
Prossimi al Natale, tante le iniziative messe in campo a livello regionale. Quale quella che le sta maggiormente a cuore?
«Sono talmente tante che è difficile scegliere. Credo che la cosa di cui andare maggiormente fieri è l’aver finanziato itinerari turistici con più comuni, minimo sei, che hanno realizzato cose significative, hanno ripensato la loro storia, la loro cultura, hanno superato i campanilismi e ci sono veramente tante iniziative che abbiamo finanziato. Ciascuna manifestazione, come già detto, vede la partecipazione di minimo sei comuni; abbiamo iniziato a lavorare sugli itinerari turistici, sull’organizzazione territoriale della destinazione turistica in maniera coordinata, continuativa, coerente. Tra le iniziative che amo di più forse proprio quella del nostro artigianato, straordinario, come nel caso della ceramica che coinvolge due comuni della provincia di Salerno, due della provincia di Benevento, la città di Napoli con Capodimonte, due comuni della provincia di Avellino. Una forma di integrazione tematica e territoriale ma anche legata alle nostre tradizioni artigianali. Se non le tuteliamo e valorizziamo attraverso il turismo, vettore culturale, finiamo per disperderle e disperdiamo anche possibilità occupazionali significative per i nostri giovani che devono imparare a conoscere il sacrificio».
Qual è il suo impegno e le priorità per il 2024?
«Ne abbiamo tante, una risposta complicata. Soprattutto quelle di veder nascere le destination management organization a cui affideremo delle risorse, spero significative; ne stanno nascendo tante sul territorio campano, tra Campi Flegrei, zona cilentana, vesuviana, irpina, sannita. Ci sono tante cose nuove: il nuovo testo unico che dobbiamo assolutamente chiudere, un’attenzione maggiore per un dialogo tra aree costiere ed aree interne; un importante e significativo passo avanti contro l’abusivismo per il nostro codice identificativo delle locazioni brevi, evitando una concorrenza sleale alle attività alberghiere ed extralberghiere. Inoltre, la nostra classificazione delle attività alberghiere: finalmente avremo le stelle, le riguarderanno in maniera più corretta, qualificata; abbiamo una grande offerta turistica sulle maggiori stelle e speriamo di individuare anche una linea guida per le stelle nelle zone turistiche all’aria aperta, come campeggi ed iniziative di questo tipo. Altro tema riguarda dell’olio ed enoturismo che per noi è diventato un asset fondamentale sul quale stiamo costruendo un progetto con l’aiuto di altri assessorati della Regione Campania coi quali stiamo ragionando anche in termini di attrattività turistica concreta legata alle aziende ma anche alla capacità concreta di permettere alle persone di vivere l’esperienza del viaggio connessa al gusto, ai sapori, alle caratteristiche».
Turismo e aree interne, quali misure mettere in campo per contrastare lo spopolamento?
«Questo delle aree interne è un tema delicato. La cosiddetta rarefazione dello sviluppo nelle aree interne è un tema che non riguarda solo la Campania ma in particolar modo il sud. Il problema e le difficoltà si possono combattere con grande sforzo di sistema e questo significa che tutti i servizi devono funzionare; ci deve essere una rete, quindi una copertura tecnologica avanzata sulle aree interne così che le persone possono vivere lì e lavorare a distanza, come accade a tanti soggetti che post covid hanno deciso di lavorare a distanza perché le aziende lo consentono e devono esserci i servizi minimi da quelli della sicurezza a quelli sanitari. Dobbiamo lottare affinché il decoro di questi luoghi, molto belli e dignitosi, diventi un paradigma di sviluppo che “contamini” il fervore del turismo regionale ma soprattutto dobbiamo fare in modo che ci siano risposte legate all’unica vera industria che abbiamo nel sud Italia: il turismo. Dunque, bisogna fare delle scelte molto più orientate verso il turismo e questo non solo a livello nazionale ma anche interregionale e a livello ultracomunale perché nel legame tra i territori anche differenti si può costruire un progetto di sviluppo duraturo».
Strutture alberghiere ed extralberghiere, per il 2024 ci saranno altre novità?
«Con l’assessore alle Attività Produttive Antonio Marchiello abbiamo ragionato sul sostegno a questo tipo di attività per garantire i livelli occupazionali ma intendiamo lavorare anche sugli incentivi per quel che riguarda i costi energetici, continueremo a muoverci in questa direzione. Avremo anche un’attenzione particolare legata ai temi green, non solo la copertura dei costi dovuti alla situazione geo politica internazionale ma anche uno sviluppo sostenibile, come fatto sulle classificazioni alberghiere dove il tema green, soprattutto per le giovani generazioni e in particolar modo i turisti, è particolarmente significativo ed attenzionato. Stiamo continuando a lavorare e seguiremo queste linee di sviluppo».
Regionali 2026, cercherà una candidatura?
«Non vengo fuori dal consenso. Spero di essere stato utile in questi tre anni. Ho svolto il mio lavoro con correttezza, con impegno; ci siamo impegnati tanto. La direzione generale non è dotatissima di personale ma nonostante questo abbiamo fatto un ottimo lavoro unitamente all’agenzia campana turismo. Speriamo di poter continuare a fare questo lavoro anche in futuro ma in ogni caso il nostro ruolo è rappresentare degnamente il presidente De Luca dal quale ho ricevuto l’onore della delega. Spero che siamo riusciti a svolgere la nostra funzione nella maniera più corretta possibile».