L’Anci Campania si spacca dopo Roma«Ai sindaci contrari chiesto di tacere» - Le Cronache
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L’Anci Campania si spacca dopo Roma«Ai sindaci contrari chiesto di tacere»

L’Anci Campania si spacca dopo Roma«Ai sindaci contrari chiesto di tacere»

di Erika Noschese
L’Anci, associazione nazionale comuni d’Italia, è sempre più spaccata dopo la manifestazione di protesta a Roma, organizzata – e pagata – dalla Regione Campania per portare nella capitale gli amministratori del Mezzogiorno d’Italia ed esprimere dissenso per le scelte del governo Meloni e, in particolare, del ministro Fitto che non avrebbe ancora assegnato ad alcune regioni del nord i fondi di sviluppo e coesione. All’indomani della protesta spuntano anche delle chat whatsapp del direttivo Anci Campania da cui si evidenzia la spaccatura interna. A dare il là alla politica uno dei membri del direttivo che ha rilanciato il messaggio del segretario generale Nello D’Auria su richiesta del presidente Marino: «Cari sindaci, Anci Campania ha dato vita ad una straordinaria iniziativa a Roma sul Fsc. Abbiamo assolto al compito che il direttivo ci aveva assegnato e cioè sollecitare governo e Regione a sottoscrivere l’accordo di coesione – ha detto il segretario D’Auria – Ritorniamo ora a lavorare in maniera unitaria, pacata e senza contrapposizioni, evitando che le chat di Anci diventino terreno di scontro politico che in Anci Campania non c’è mai stato. Vi chiedo, su esplicita richiesta del presidente Marino, di tornare nell’alveo di una unitaria e fattiva partecipazione istituzionale, evitando di farci risucchiare da conflitti o, peggio ancora, antitesi deleterie per il prestigio di tutti i sindaci e della nostra associazione». E proprio su questo messaggio si accende lo scontro tra i sindaci che hanno chiesto all’Anci di prendere le distanze dalle parole di De Luca alla Meloni e le offese alle forze dell’Ordine tanto che alcuni amministratori hanno anticipato la volontà di chiedere la convocazione del direttivo Anci Campania per chiarire la questione. A prendere le difese di De Luca il sindaco Mimmo Volpe: «Chi chiede scusa ai sindaci per essere stati trattati come facinorosi e non come istituzione?». A lanciare un appello all’unità anche il primo cittadino di Baronissi Gianfranco Valiante che taglia corto con un “L’Anci non si tocca, nessuno riuscirà mai a disunirci». A rincarare la dose l’attuale candidato sindaco di Avellino Dino Preziosi: «se vediamo le foto pubblicate ci rendiamo conto che oggi chi cerca di spegnere incendi doveva evitare di accenderli», ha detto rispendendo sl mittente ogni accusa. E intanto il sindaco di Casalnuovo Massimo Pelliccia chiede al presidente dell’Anci Marino di prendere «le distanze dagli insulti di De Luca al presidente Meloni e alle forze dell’Ordine. E mi sembra una tale ovvietà che unitariamente tutti dobbiamo condividere», ha detto. A scendere in campo a difesa dell’Anci il sindaco Giuseppe Lanzara che parla di «arroganza e menefreghismo nei confronti di centinaia di sindaci che indossavano la fascia tricolore – Non siamo criminali, rappresentiamo i nostri territori e non credo sia giusto essere chiusi da transenne della polizia ed essere caricati». Come se non bastasse, l’Anci ha chiesto ai sindaci contrari alla manifestazione di non dichiarare pubblicamente la loro volontà di non scendere in piazza con la promessa di una serie di garanzie non rispettate.