di Arturo Calabrese
Sindaco dal1994 al 1997 e poi di nuovo dalla fine dello stesso anno al 2001, Fernando Zara da ex amministratore può in modo oggettivo valutare l’esecutivo guidato dalla sindaca Cecilia Francese che dal 2016 guida la città di Battipaglia.
Cominciamo da questo dato: come valuta l’amministrazione?
“Battipaglia è una città morta. E questa frase non la dico a cuor leggero perché prima di essere un ex amministratore e dunque un politico, sono un cittadino che ha figli e nipoti in questo luogo. Qui ho le mie radici e la mia famiglia, qui vivrà chi verrà dopo di me e questo mi fa molto male. Battipaglia era un malato terminale ma ora non è più tale perché non è più in vita. Questo comune è guidato da un sindaco che io definisco sia bugiarda che palazzinara e il perché di queste mie affermazioni è sotto gli occhi gli tutti. Voglio citare giusto un argomento di cui oggi si sta parlando molto e cioè il Piu Europa. Il sovrappasso ferroviario e tutto ciò che sarebbe divenuto, ma oggi un cantiere fermo da anni è concretamente lo specchio dell’amministrazione Cecilia Francese. Oltre allo spreco di soldi pubblici che lì sono stati investiti e totalmente buttati, oggi il Piu Europa, volendo utilizzare un termine per indicare l’intera infrastruttura, è un immenso cantiere che è diventato un luogo di ritrovo per malviventi, senza tetto e gente che in generale delinque. Oggi si fa scaricabarile e chi si sfila dalle colpe è in primis l’amministrazione comunale nella persona della sindaca, cosa davvero grave. Sappiamo benissimo che la stazione è una piazza dispaccio e quel parcheggio, di notte non illuminato, è un habitat perfetto per tali attività illecite. Capisco che i lavori siano fermi per tante motivazioni, ma non è possibile che non si garantisca nemmeno la benché minima sicurezza”.
Altro tema caldo è Alba…
“Chi conosce la storia di Battipaglia lo sa: Alba è stata creata da me quando ero alla guida di questo comune. Erano anni in cui si investiva e in cui c’era speranza verso il futuro. Fui pioniere nel campo dei rifiuti in provincia di Salerno perché come primo lancia l’idea della raccolta differenziata. Era il 1998 ed avevo capito che il rifiuto era oro e come tale doveva e deve essere valorizzato, ma tutto ciò che avevo iniziato è stato distrutto. Dicevo di Alba: quando nacque, avevamo 163 dipendenti tra operai ed impiegati di ufficio, mentre in 70 si occupavano del verde pubblico, mia altra priorità”.
Ed ora?
“Ora la situazione è tragica. La sindaca dice di aver salvato Alba ma così non è e dunque qui veniamo al mio definire bugiarda la prima cittadina. Oggi la partecipata Alba ha circa 65 dipendenti e la cosa grave è che molti di loro, se non tutti, non hanno nemmeno un contratto. I lavoratori, ogni mattina, escono dal deposito e si mettono alla guida di mezzi o a fare attività senza un contratto che regoli il loro lavoro, senza una copertura assicurativa. E questa sarebbe la volontà con cui si è salvata la società? Non mi sembra che ci sia stato questo salvataggio di cui tanto si parla e per il quale pare ci sia un grande vanto”.
Come vede il futuro di Battipaglia?
“Pessimo, nero, buio. Se non si cambia marcia, non potremo andare avanti con la serietà che questa città merita. Se si continua così, lasceremo ai nostri figli una città vuota e senza alcuna possibilità di sviluppo. Siamo invasi dai rifiuti quando, ribadisco, diversi anni fa eravamo primi nella gestione di essi. Dobbiamo far presto a mandare a casa questa amministrazione e questo modo di gestire la cosa pubblica, solo così si potrà avere un domani diverso”.
Quindi Cecilia Francese è bocciata?
“Senza ombra di dubbio. C’è poco se non nulla di buono. È una bugiarda e una palazzinara, vive a Salerno, non conosce e non ama Battipaglia, segue solo le mire di chi da dietro la manovra come un regista. Non si può amministrare seguendo un orario di ufficio e per due giorni a settimana. Essere sindaco vuol dire vivere la propria città sempre, scendere in strada, essere presente in piazza e non solo per eventi o tagli di nastro. La sindaca dovrebbe essere accusata, processata e poi condannata per alto tradimento nei confronti di Battipaglia e dei battipagliesi”.