di Fabio Setta
Speranze e riflessioni. Zero punti sì e sconfitta all’esordio ma di fronte c’era la Roma. Basta ripensare alla sconfitta dello scorso anno, 4-0 sempre all’Arechi, con manifesta inferiorità per capire quanto sia migliorata in dodici mesi la Salernitana. Maggior qualità, innesti di esperienza e di classe anche se manca ancora qualcosa per migliorare questa squadra. Al 14 agosto certo non si possono fare bilanci ed emettere sentenze, ma la sensazione è che questa squadra, in questa lunga stagione, potrà comunque regalare soddisfazioni. Intensità e grinta, buone idee e trame di gioco interessanti in prospettiva futura hanno sicuramente convinto in questa prima all’Arechi contro una squadra che al di là delle smentite di Mourinho, punta all’obiettivo grosso. Con assenze importanti come quella di Bohinen, alcuni giocatori arrivati da poco come Vilhena, Bronn e Candreva, la squadra di Nicola per gran parte del match ha messo sotto la Roma di Mourinho. La squadra giallorossa certo ha sfruttato la maggiore qualità soprattutto dalla cintola in su, con Dybala e Zaniolo che sin dai primi minuti sono stati davvero insidiosi. Con Coulibaly nell’inedito ruolo di centrocampista centrale, la squadra granata ha sofferto le ripartenze della Roma che nel primo tempo ha sprecato diverse clamorose occasioni, tre delle quali con Zaniolo. Il gol è arrivato nel modo meno chiaro con Cristante che si è avventato su una palla vagante, beffando Sepe dal limite. Il palo di Dybala è stata l’ultima occasione di una prima frazione in cui la Salernitana ha tirato in porta solo con Bonazzoli al 18’, sprecando troppe volte buone occasioni per imprecisioni al momento dell’ultimo passaggio. Così Botheim e Bonazzoli sono stati serviti poche volte e spesso spalle alla porta. Nella ripresa la Salernitana ha poi ulteriormente alzato il baricentro alla ricerca del pareggio, mettendo pressione alla Roma ma senza mai creare però occasioni importanti. La Roma in contropiede ha sprecato più volte il raddoppio, con uno Spinazzola cresciuto nel corso del match che ha azionato Dybala che non ha trovato la porta. Poi ancora Zaniolo ha sfiorato il palo. I cambi di Nicola, con Ribery, Sambia e Valencia al posto di Botheim, Mazzocchi e Kastanos e poi con Kristoffersen al posto di Coulibaly hanno aumentato decisamente il potenziale offensivo dei granata che spinti dai 26mila dell’Arechi hanno provato fino alla fine a raggiungere il pareggio. Col passare dei minuti, le energie sono venute meno e i granata sono stati costretti ad accontentarsi degli applausi dei tifosi. Restano gli spunti positivi ma anche la fortuna che il mercato è ancora aperto e la Salernitana potrà cercare quegli ultimi necessari correttivi per non soffrire fino in fondo come avvenuto l’anno scorso e riuscire a conquistare la salvezza per il secondo anno consecutivo.